De Conciliis e Montevetrano le eccellenze di quest’anno

Buona la performance anche per l’Agricola San Giovanni di Castellabate

Sono dodici le aziende del territorio salernitano menzionate nella nuova edizione della Guida dei vini dell’Espresso (prossimamente sarà disponibile anche in versione digitale a 7,99 euro). Il vademecum al buon bere, diretto da Enzo Vizzari e curato da Ernesto Gentili e da Fabio Rizzari, ancora una volta si propone di offrire ai lettori una panoramica dettagliata, regione per regione, analizzando realtà consolidate e new entry.

I vini salernitani. Le aziende ad aver ricevuto la “stella” sono Agricola San Giovanni di Castellabate, De Conciliis di Prignano Cilento e Montevetrano di San Cipriano, insieme a Tenuta San Francesco di Tramonti. San Giovanni, realtà relativamente nuova nel panorama della provincia, porta a casa anche tre bottiglie (che decretano un punteggio da 15.5 a 16 rispetto alla fascia 18-20 che contraddistingue l’eccellenza). Punto di forza, il Castellabate 2012, interessante blend di Aglianico e Piedirosso. Tre bottiglie per Casa di Baal di Macchia di Montecorvino Rovella, grazie al suo rosso dove si fondono Aglianico, Merlot e Barbera. L’Aglianico in purezza, invece, conquista meno e guadagna solo due riconoscimenti. Buona la performance di Casebianche: l’azienda di Torchiara avvince il palato degli esperti con il Cilento Fiano Cumalè (tre bottiglie e un punteggio di 16/20), mentre il rosso Dellemore può vantare una sola bottiglia. Non si smentisce una delle signore del vino, Marisa Cuomo, che con le quattro bottiglie ed un punteggio di 16.5 consacra il Furore bianco Fiorduva 2013 come la punta di diamante dell’azienda di Tramonti. A seguire tre bottiglie per il Furore bianco ed il Riserva (annata 2011) e due per il Costa d’Amalfi rosato. A farla da padrone, quest’anno, è però il leggendario Bruno De Conciliis: l’Aglianico Donnaluna 2012, con un punteggio di 18/20 e cinque bottiglie, si attesta come uno dei migliori vini salernitani, immediatamente seguito dal Donnaluna 2013 (quattro bottiglie), da Bacioilcielo rosso e dallo spumante Brut Selim. Facendo di nuovo un salto in costiera amalfitana, troviamo Le vigne di Raito di Vietri sul Mare: il Vita Menia di Patrizia Malanga, aromatico mix di Piedirosso e Aglianico arriva al punteggio di 16.5 e intasca quattro bottiglie. Un gradino più in basso, la giovane Luna Rossa di Giffoni Valle Piana: tre bottiglie per l’Aglianico Borgomastro 2008, idem per il Camporeale bianco 2013, mentre Costacielo 2012 (blend di Aglianico e Cabernet) raggiunge le due bottiglie con un punteggio di 14.5. La Guida Espresso bacchetta garbatamente un altro nome storico del Cilento, Luigi Maffini. «Da un produttore che ha firmato le versioni di riferimento del Fiano cilentano, è legittimo attendersi ora un salto in avanti in termini di personalità». E così il Kratos 2013 e il Cilento Aglianico Cenito si fermano a soglia due bottiglie. Non subisce cadute, invece, l’azienda Montevetrano di San Cipriano Picentino. La stella di Silvia Imparato, il Montevetrano 2008, viene annoverato tra le annate da ricordare (punteggio 18/20) per i «profumi ben calibrati, freschi e speziati». Ottimo risultato pure per l’azienda Reale di Tramonti: in testa troviamo Borgo di Gete 2010. Al particolarissimo Tintore spettano quattro bottiglie, mentre tre vengono assegnate al Costa d’Amalfi Tramonti rosso Cardamone e due al bianco Aliseo. L’Aglianico Tempere 2009, prodotto a due passi dal confine lucano, seduce per «vitalità aromatica di macchia mediterranea» e porta a casa quattro bottiglie, come il Costa d’Amalfi Tramonti rosso riserva Quattrospine 2010 prodotto da Gaetano Bove nella tenuta San Francesco di Tramonti. Alle porte di Salerno città, cresce e si consolida un altro nome femminile, quello di Mila Vuolo. Il suo Fiano 2012, accudito con cura sulle colline di Rufoli, per il «finale succoso» arriva al punteggio di 16.5 con quattro bottiglie di merito, che si dimezzano, invece, per l’Aglianico 2010.

I migliori vini della regione. Salerno fa la sua modesta parte grazie al Cilento con Fiano Cumalè 2013 di Casebianche (tre bottiglie) e l’Aglianico Donnaluna 2012 di De Conciliis (cinque bottiglie) ed alla costiera amalfitana dove brillano: il Fiorduva 2013 di Marisa Cuomo ed il Tramonti bianco Tenuta San Francesco (quattro bottiglie) insieme al Tramonti rosso riserva Quattrospine sempre della Tenuta San Francesco (quattro bottiglie).

Vini da tavola e Igt. Le menzioni riguardano Donnaluna 2013 di De Conciliis, il Fiano 2012 di Mila Vuolo, Vita Menia 2013 di Le Vigne di Raito, Borgo di Gete 2010 di Reale e il Tempere 2009 dell’omonima azienda.

I migliori acquisti della regione. Nella valutazione del rapporto qualità prezzo, al primo posto, tra i vini salernitani, si colloca il Donnaluna 2012 di De Conciliis (costo tra i 12 ed i 14 euro), seguito, diverse posizioni più in basso, dal Costa d’Amalfi Tramonti bianco 2013 di Tenuta San Francesco (costo 10-12 euro). In cima c’è il Fiano Pietracupa di Avellino.

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