il contenzioso

Davanti al Tar un estenuante braccio di ferro sui requisiti

Era il 19 giugno 2009 quando la giunta del Comune di Salerno allora in carica approvò la delibera per l’emanazione del bando per l’assegnazione di aree comprese nei Peep, i piani di edilizia...

Era il 19 giugno 2009 quando la giunta del Comune di Salerno allora in carica approvò la delibera per l’emanazione del bando per l’assegnazione di aree comprese nei Peep, i piani di edilizia economica e residenziale. Ad agosto di quello stesso anno i una decina di cooperative decise di fare ricorso al Tar, reputando quel bando illegittimo. E il tribunale amministrativo diede loro ragione. A febbraio 2013 venne emessa la sentenza che giudicava illegittima la clausola che dava fino a cinque punti alle cooperative in grado di presentare, oltre al requisito dell’affidabilità bancaria, un attestato in cui l’istituto di credito si dichiarava disponibile a finanziare i lavori senza ulteriore istruttoria, in quanto ritenuto un limite alla libera concorrenza.

Sembrava che tutto fosse risolto, il Comune era pronto a ripartire riscrivendo il bando ex novo. Ma ecco comparire un nuovo ricorso, stavolta in Consiglio di Stato. Paradossalmente a proporlo erano le stesse cooperative risultate vincitrici davanti al Tar perché contrarie all’ipotesi, contenuta nel dispositivo, di dare vita ad un nuovo bando di gara. Era il maggio del 2013. Il Consiglio di Stato a settembre 2015 ha emesso la sentenza dando ragione ai ricorrenti e ha invitato quindi il Comune di Salerno a rimodulare semplicemente la graduatoria sulla base di nuovi criteri. Nello specifico, l’Amministrazione si doveva rifare “alla sola attendibilità e serietà dimostrata dal concorrente nei rapporti con il sistema creditizio, senza alcun riferimento alla finanzi abilità degli interventi”. Dopo un altro anno, ecco arrivare la nuova graduatoria. (a.c.)

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