la sentenza

Dati svelati, assolti finanziere e 007

L’appuntato era sotto processo con due investigatori privati

Sotto processo erano finiti un appuntato della Guardia di finanza e due investigatori privati, accusati di aver messo in piedi un accordo per cui il finanziere rivelava ai presunti complici dati riservati che potevano tornare utili nelle loro attività di 007.

Ieri il tribunale ha pronunciato per tutti una sentenza di assoluzione “perché il fatto non sussiste”, respingendo la richiesta del pubblico ministero che aveva chiesto invece pene di un anno per reati che andavano dal peculato d’uso alla rivelazione di segreto d’ufficio e all’accesso abusivo al sistema informatico delle forze dell’ordine.

I fatti risalgono a un arco temporale tra il giugno del 2009 e il settembre del 2010. Sul banco degli imputati erano finiti l’appuntato Francesco Agnello, all’epoca in servizio al Nucleo operativo di Salerno, e gli investigatori privati Massimo Labruna (titolare a Battipaglia della “Agenzia investigativa La Bruna”) ed Ennio Tesone, della salernitana “En.Tes. investigazioni”. Secondo le indagini condotte dal sostituto procuratore Rocco Alfano, le banche dati della Guardia di finanza erano state violate per ben 3.708 volte, allo scopo di fornire ai due investigatori dati che dovevano essere riservati. In particolare si era indagato sugli accessi all’Anagrafe tributaria e a informazioni che andavano dall’indirizzo di residenza alle proprietà registrate al catasto, dalle dichiarazioni dei redditi fino a composizioni societarie e scritture contabili.

Una mole di dati a cui i due investigatori erano accusati di avere puntato contattando il finanziere in maniera quasi ossessiva, chiedendogli notizie anche nei periodi in cui era a casa in convalescenza, quando secondo gli inquirenti avrebbe comunque avuto la possibilità di entrare nei database.

L’inchiesta è partita nel 2012, e sin dall’inizio i tre coinvolti hanno sempre respinto le accuse, negando qualsivoglia accesso illecito al sistema informatico delle banche dati e ogni genere di accordo volto a reperire dati riservati. Ieri mattina gli avvocati Costantino Cardiello e Orazio Tedesco hanno ribadito le loro argomentazioni difensive dinanzi al collegio della terza sezione penale presieduto dal giudice Cristina De Luca. Nel primo pomeriggio la sentenza di assoluzione, di cui si attendono adesso le motivazioni. (c.d.m.)

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