Dalle relazioni emerge un fatto nuovo L’Ente non ha ancora venduto nulla

Il Comune di Battipaglia non ha venduto nulla. Emerge a chiare lettere dalle relazioni che sono state elaborate dagli uffici di Palazzo di Città e dai funzionari di Alba. Eppure la società Veicolo – la partecipata che doveva occuparsi appunto dei beni patrominiali di proprietà pubblica – qualche procedura d’alienazione l’aveva avviata, e il PalaZauli, una parte dei terreni ex Ersac e di quelli nei pressi dell’ex sorgente Festola, a Olevano sul Tusciano, sono stati aggiudicati da anni. Per il palazzetto di via don Minzoni, ad esempio, a fronte d’un esborso complessivo che s’aggira attorno a 900mila euro, la società polisportiva di pallacanestro ne ha versati, a titolo di deposito cauzionale, soltanto 178mila. Per quel che riguarda gli altri beni, invece, i depositi cauzionali superano di poco i 15mila euro. Non s’arriva dunque neppure a 200mila euro, quando, alla luce degli ultimi estimi, il valore complessivo dei beni che domani il Comune di Battipaglia acquisirà è di 15 milioni di euro. E poi ci sono 66mila euro di crediti non riscossi dalla Veicolo. Sul chiosco di via Clarizia, ad esempio, pende un giudizio civile. Sull’ex tabacchificio Ati, sul macello comunale e sui fabbricati in zona Asi, situati in località Filigalardi, invece, che valgono rispettivamente 8,4 milioni, 2,2 milioni e 264mila euro, gravano delle iscrizioni ipotecarie a favore di Equitalia, ma a dicembre 2016, per conto del Comune, Alba ha chiesto di accedere alla rottamazione dei debiti in questione: in tempi brevi, dunque, questi gravami dovrebbero venir meno. E poi c’è un grosso nodo da sciogliere che riguarda la torretta piezometrica e lo stadio “Pastena”: ad agosto 2013, infatti, nelle scritture contabili della società Veicolo, veniva rilevata la restituzione dei beni al Comune di Battipaglia. Le procedure di legge da avviare nei casi di restituzione, tuttavia, non sarebbero state avviate. (c. l.)