Dalle biro alle stilografiche per una scrittura da primato

Una raccolta infinita di penne custodite gelosamente da Stefano Izzo «Ho iniziato da bambino. La Mont Blanc granata è il mio portafortuna»

SALERNO. Lucenti, eleganti, fini, una miscela di design e gusto: così appaiono le penne collezionate dal sostituto commissario di polizia, Stefano Izzo. Stilografiche, roller, metalliche, di ceramica, con la punta d’argento, osservare “i pezzi” della raccolta del salernitano non può che incantare ogni amante del buon gusto. Una passione nata sin dai tempi dell’infanzia: «Ricordo, al negozio di mio padre, erano in vendita penne di diversi tipi ed io, da bambino, ne rimanevo affascinato - racconta Izzo - Mi colpiva delle penne, oltre l’estetica, la possibilità di effettuare combinazioni di colori diversi per le Bic e le biro antiche: amavo, ad esempio, unire il verde e il marrone o il rosso con il nero e ammirarne i tratti».

Entrato in polizia, dunque, Izzo iniziò a dar corpo alla sua passione, acquistando e conservando penne Waterman, Parker e modelli diversi tra cui roller, biro e stilografiche: «Quelle che preferisco sono le roller - spiega il collezionista - La biro, infatti, ha un tratto sottile, le stilografiche invece un segno distintivo, mentre le roller hanno un tratto doppio, massiccio, gradevole alla vista e comodo nella scrittura». Non uno status symbol, la penna, per il sostituto commissario, è un mix di estetica e funzionalità di cui godere in privato. «Tempo fa, incontrai un personaggio importante che, mentre parlava, esibiva la sua Parker laccata oro - ricorda il collezionista - Tale “uso” non lo condivido: io amo scrivere con le mie penne più importanti in ambiente privato, meglio se nella mia abitazione: è allora che ne traggo piacere mettendo inchiostro su carta. In ufficio - precisa - ad esempio, utilizzo, per lo più penne comuni, non di certo quelle della mia collezione». Custodendo le sue Mont Blanc e le altre penne preziose, il salernitano ne serba nel cuore alcune, in particolare, legate a episodi e persone importanti: «Tra le penne a cui tengo di più, c’è una penna stilografica laccata cinese di cui mi fecero dono alcuni colleghi veneziani e la conservo con cura certosina da anni, in quanto ha per me un grande valore affettivo, al di là della sua bellezza estetica - confessa Izzo - Inoltre, ne ho una personalizzata, made in Usa, che mi regalò mia zia, con su impresso il mio nome e con in cima una perla nera». Trasmettendo la sua passione per le penne anche al piccolo figlioletto, Michelangelo, Izzo conserva con amore tutti i suoi tesori: «Specie per le Parker, è necessario prestare molta attenzione per evitare che si blocchi l’inchiostro all’interno - spiega - Le punte, inoltre, meritano massima cura e, in alcuni casi, rappresentano il tratto distintivo della penna». Non bada a spese, nel limite del possibile, Izzo per arricchire la sua singolare raccolta: «Non ho mai programmato di acquistare una penna adocchiata, semmai, su di una rivista, ma mi sono sempre lasciato guidare dalla sensazione che mi trasmette al primo impatto. Di certo, la mia collezione verrà allargata».

Marilia Parente

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