VITO CAPONIGRO (EPT)

"Dall'aeroporto una spinta per il turismo"

Il direttore dell'ente turistico però aggiunge che la pista deve essere allungata, mentre devono essere censite le case vacanza, spesso abusive

Vito Caponigro, direttore dell’Ept, è la persona giusta per iniziare un approfondimento sul turismo in provincia di Salerno a stagione estiva iniziata. C’è un elemento di novità da cui non si può prescindere: il prossimo 2 agosto saranno attivati i primi voli di linea dall’aeroporto di Salerno-Costa d’Amalfi per Malpensa. Collegamenti sono previsti anche con Barcellona e Bucarest.
Ora che c’è l’aeroporto è lecito attendersi che gli operatori salernitani si diano da fare per farci arrivare i turisti.
«Dovremmo avere anche la correttezza mentale per dire che proponiamo un aeroporto che ha una serissima limitazione: la lunghezza della pista. Questo presuppone la ricerca degli aeromobili giusti. Come Ept in passato abbiamo proposto lo scalo di Capodichino, facendo arrivare centinaia di aerei, in particolare dalla Lettonia. Erano turisti diretti in Costiera amalfitana e non c’era altro modo per farli arrivare in Campania. Ora sui mercati potremo proporre l’aeroporto di Salerno, ma non tutti gli operatori dispongono del "jumbolino". Questo è il vero problema da risolvere e anche il presidente Strianese ha già detto che la pista va allungata. Però, sapere che dal 2 agosto si potrà volare da Salerno è davvero fantastico».
Come si preannuncia l’estate 2008? E’ già possibile intuirne l’andamento e capire se si avvertiranno i contraccolpi delle varie emergenze?
«Il mio auspicio è che sia almeno pari alla precedente. Nel 2007 le cose andarono bene. Ci sono però due incognite: la principale riguarda la crisi economica. Già da qualche anno sostengo che è questo il vero problema, non bisogna essere degli economisti per accorgersi che ad essere colpito è il target medio basso, gli alberghi a 4 e 5 stelle non sono sfiorati. L’altro dato da non sottovalutare è la riduzione del periodo di soggiorno, non solo per motivi economici ma anche meteorologici, che hanno determinato cambiamenti di abitudini. La gente non prenota più con largo anticipo. Attenzione, questo non significa un calo di presenze, ma solo che si decide di partire all’ultimo momento, anche in relazione alle previsione del tempo».
E a Salerno città arrivano i turisti?
«Arrivano. I turisti in città ci sono, come confermano le richieste di informazioni al nostro sportello alla stazione e le presenze negli alberghi».
A proposito di presenze, il presidente della Provincia, Angelo Villani, ha più volte ribadito che nel calcolo complessivo sfugge il dato delle case vacanze.
«Abbiamo fatto, d’intesa con la Prefettura, un’indagine per quantificare, attraverso la produzione dei rifiuti, i consumi idrici ed elettrici, l’incidenza delle presenze dovute alle case vacanze, sia quelle censite che le abusive. A Castellabate, ad esempio, a fronte delle 5mila presenza negli alberghi e nei campeggi ce ne sono minimo altre 30mila nelle seconde case e solo in minima parte censite. Ed è questo il fenomeno da mettere sotto controllo se vogliamo recuperare un turismo di qualità, altrimenti non ci sarà futuro, perderemo terreno».
Mancano i dati anche delle presenze negli agriturismi e nei bed e breakfast?
«No, questi dati ci sono. Sono strutture che vanno bene e si tratta di immobili adeguati alle normative. Al contrario, lo ripeto, dobbiamo preoccuparci della maggior parte degli immobili che non rispettano gli standard dell’accoglienza. La riprova è che a Palinuro nell’ultimo week end sono state prodotte 200 tonnellate di rifiuti dai vacanzieri delle seconde case. Per la gran parte di queste case non viene pagata neanche la Tarsu, anzi la maggior parte sono fuorilegge».
Insomma, lei sta dicendo che la villeggiatura nella case in affitto crea più danni che benefici?
«Esatto. Come Ept abbiamo segnalato, oltre ai danni immateriali, cioè quelli all’ambiente e all’immagine del territorio, anche danni di natura economica. A cominciare, come le dicevo, dalla produzione dei rifiuti, il cui smaltimento ha costi notevoli. E poi ci sono la riduzione delle risorse idriche, l’intasamento della viabilità e dei parcheggi, i danni all’erario per il mancato versamento dell’Ici e della Tarsu, l’evasione fiscale. Infine, aspetto non secondario, la concorrenza sleale nei confronti delle strutture ricettive che operano a norma di legge. L’insieme di tutti questi fattori determina un’economia "turistica" che danneggia quella legale. Questa è la vera piaga del turismo».
Come giudica le tante iniziative di promozione?
«Tantissime sono dannose, perché alimentano la presenza di questi ospiti indesiderati. Poi ci sono quelle che fanno la differenza, appuntamenti che sono il fiore all’occhiello».
Come Ept ritenete di essere all’altezza del compito?
«Noi siamo qui, in modo autorevole, a rappresentare l’organizzazione turistica provinciale. Nessuno ci contesta il ruolo. E’ in corso un momento di verifica anche legislativa, un tentativo di riordino del sistema. I provvedimenti possono essere discutibili, per le frizioni tra Consiglio ed esecutivo regionale, ma è certamente lodevole l’attenzione all’organizzazione del settore».