Dal condono edilizio arriveranno sei milioni

Sarno: i tecnici municipali sono al lavoro per quantificare la cifra complessiva Sarebbe una boccata di ossigeno per le disastrate casse di Palazzo San Francesco

SARNO. Condoni edilizi: possibile tesoretto per l’amministrazione del sindaco Giuseppe Canfora.

I tecnici del territorio restano in attesa dello smaltimento delle pratiche giacenti, che, per altro, potrebbero portare importanti entrate nelle casse comunali. L’esecutivo, con una delibera ad aprile, aveva avviato l’iter per progetti anche con l’ausilio di esterni per smaltire l’enorme arretrato che la macchina amministrativa, da sola, non può esaminare.

I numeri della questione urbanistica sono rilevanti e attraversano i tre condoni promossi dallo Stato: quelli della L. 47/85, della L. 724/94 3 della L. 326/03.

Le pratiche presentate per i tre condoni ammontano a 6386. 3599 riguardano la prima legge, 1709 sono del 1994 e, infine, 1078 sono del 2003. Di queste, risultano smaltite appena 1843, cioè il 30 per cento del totale. Gli arretrati maggiori riguardano il primo condono, cioè quello della L. 47/85, che è anche quello che ebbe più richieste.

La media generale vi si rispecchia in quanto sono state definite 1062 pratiche e ne restano in piedi ancora 2537, cioè circa il 60 per cento. Per il condono del 1994, risultano definite 651 pratiche, ma ne restano ancora da esaminare 1058.

La percentuale più bassa riguarda il condono del 2003 per il quale sono state definite 130 pratiche e ne restano ancora da approfondire 948, con una percentuale del 90 % circa. Al di là dei numeri, ad interessare è la loro traduzione in euro. Infatti, gli uffici stimano gli incassi presunti per l’ente in oltre sei milioni e mezzo, a rilascio di tutte le concessioni in sanatoria.

Circa un milione potrebbe ancora entrare dal condono del 1985, mentre un milione e mezzo potrebbe essere incassato da quello del 1994. La parte più importante è legata all’ultimo condono, quello del 2003, che potrebbe portare ad incassare oltre quattro milioni.

Le cifre assumono un rilievo importante, viste le loro possibilità di reimpiego per il territorio, con ripercussioni economico-sociali di impatto. Si è di fronte a una partita importante che non può essere trascurata e per la quale è evidente spiegare sforzi.

Gli incassi potenziali, infatti, verrebbero tradotti in opere per la città, con la possibilità di dare risposte sul piano della manutenzione e dei servizi in molti quartieri e, principalmente, nelle periferie. Ora si deve riscuotere.

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