Dai “cucchiai d’oro” al Consiglio comunale

Il medico aveva avuto una esperienza a Nocera con Forza Italia. Già sospeso dalla professione

NOCERA INFERIORE. Era già incappato in una brutta storia di aborti clandestini il ginecologo Andrea Cozzolino, già consigliere comunale con Forza Italia a Nocera Inferiore, medico in servizio all’ospedale Umberto I della stessa città, sospeso dall’ordine, titolare di studio professionale a Scafati, specializzato in casi di infertilità.

Era il 1999 quando fu coinvolto nell’inchiesta ribattezzata Cucchiai d’oro, con quattro arresti, 15 gestanti coinvolte e 53 indagati complessivi, con la costituzione di parte civile nel processo dell’Asl Sa 2. I casi riguardavano medici in servizio presso strutture pubbliche, in particolare presso i reparti di ostetricia ed ematologia dell’ospedale di Eboli, con le donne coinvolte che si sottoposero in modo clandestino alle interruzioni di gravidanza presso gli studi privati degli indagati o le stesse strutture pubbliche.

L’inchiesta lavorò sul giro di aborti clandestini tra Salerno, l’ospedale di Eboli e diversi studi professionali dell’Agro, con la prima denuncia arrivata nell’agosto del ’97 quando una donna denunciò ai carabinieri di Agropoli di essere stata indotta ad abortire presso uno studio privato, dopo aver lasciato l’ospedale di Eboli dove era stata ricoverata per problemi legati alla gravidanza.

Da quell’episodio prese le mosse il fascicolo aperto dal pm Rosa Volpe che ricostruì l’affaire delle interruzioni di gravidanza illegali. Cozzolino finì in quello scandalo. L’attuale vicenda ripropone un comportamento illecito a distanza di quindici anni da quel primo scandalo, con la riproposizione di fatti gravissimi portati avanti nel corso della carriera di camice bianco tra strutture pubbliche e cliniche private. L’ultimo incarico di Cozzolino era presso la clinica privata Santa Lucia di San Giuseppe Vesuviano.

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