Dagli evasori incassati soltanto 38mila euro

Angri: la Soget ha calcolato in circa 13 milioni l’importo delle tasse non pagate In molti casi a pesare sono i contenziosi dei privati contro l’ente di riscossione

ANGRI. Fanno discutere i dati relativi alle entrate in capo all’ente comune, relative all’accertamento dell’evasione, curata com’è noto dalla Soget spa.

L’incasso, in termini di riscossione effettiva, si aggirerebbe intorno ai 38 mila euro, a fronte dei circa 13 milioni accertati previsti per l’anno 2013, e così distinti: circa 8 milioni relativi all’accertamento tarsu, e circa 5 milioni relativi all’Ici.

Tanto emerge dal bilancio di previsione 2013 approvato dal consiglio comunale meno di una decina di giorni fa. Ovviamente la differenza tra accertato e riscosso dipende anche dai tantissimi contenziosi ancora aperti.

È noto, difatti, che sono tanti i privati che hanno contestato gli accertamenti. Contenziosi sono stati intrapresi anche dalle imprese.

Il dato numerico dell’incasso effettivo ha aperto un’intensa riflessione all’interno dell’ambiente politico cittadino, in particolare tra le file d’opposizione. «Questa enorme disparità –afferma il capogruppo del Pd-centrosinistra, Cosimo Ferraioli- comporta un indiscutibile problema alle finanze dell’ente, soprattutto perché non va dimenticato che siamo in anticipazione di cassa, ovvero stiamo prendendo i soldi dalla banca. Appena questi altri soldi legati all’evasione verranno recuperati, ovviamente andranno restituiti alla banca».

Ancora Ferraioli: «Poi, sempre stando agli atti, il comune dovrà versare circa 1 milione e 700 mila euro all’Angri Eco Servizi, perché c’è un debito fuori bilancio».

L’atto di accusa continua: «Infine sui soldi incassati dall’accertamento e dal recupero dell’evasione non ci dobbiamo dimenticare di dover sottrarre l’aggio del 30 per cento sull’incassato da versare alla Soget, in seguito a quell’affidamento esterno, che ho criticato strenuamente fin dal primo momento».

E ancora: «La tragedia ad Angri riguarda proprio i problemi legati alla cassa, oberata di problemi. L’anticipazione di cassa, da quanto si evince dai documenti, si aggira intorno ai 4 milioni e mezzo di euro, non è difficile capire che i prossimi soldi che saranno incassati, pertanto, serviranno a coprire il debito con la banca».

Prosegue Ferraioli: «Tuttavia di questi problemi non si riesce a parlare con l’amministrazione, e non si capisce perché». Un quadro a dir poco spettrale, al quale si l’amministrazione, potrà decidere di contrapporre la propria visione dei fatti, se lo riterrà opportuno.

«La verità –prosegue Ferraioli- è che la cassa langue. Siamo senza soldi, e l’amministrazione continua a spendere allegramente. Le luminarie gli eventi, in questa situazione drammatica, sono soldi buttati».

Una polemica destinata a fare discutere.

Maria Paola Iovino

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