«Dacci il curriculum». Vai a vendere pentole 

Organizzazione-truffa in città offre posti di lavoro. Si presentano dai potenziali clienti spacciandosi per dipendenti Enel

Le truffe, anche social, sono sempre dietro l’angolo e non sono solo gli anziani a cadere vittima di malviventi che ne sfruttano la distrazione. In questi giorni nel mirino di faccendieri senza scrupolo sono finiti alcuni giovani ebolitani, la cui esperienza negativa è venuta alla luce quando Mattia M. ha segnalato in rete la brutta esperienza vissuta dalla sua ragazza, che cercando un lavoro è finita in una trappola. E dai commenti si è scoperto appunto che non si trattava di un caso isolato.
È accaduto che alcune persone ancora non identificate, ma che dall’accento dovrebbero essere originarie della provincia di Napoli, stando a quanto riportato dalle vittime, avevano creato un account falso su Facebook dal nome “Rosaria Ferrara”, con l’immagine profilo di una bella ragazza, dal quale hanno pubblicato su diversi gruppi di Battipaglia prima e di Eboli poi il seguente annuncio di lavoro: “Bando Lavoro al Sud per giovani Under 30, attualmente non inquadrati. Possono presentare domanda: candidati occupati, con contratti stagionali, attualmente non in forza lavoro e candidati alla prima esperienza lavorativa. È previsto tirocinio formativo retribuito della durata di 20 giorni (retribuzione a seconda della mansione dai 600 ai 1400 euro). Si richiede disponibilità immediata e su turni full time, predisposizione al problem solving, massima serietà. Per candidarsi inviare cv o lettera di presentazione a selezionitirocinio@libero.it”.
Dopo aver letto l’annuncio, la fidanzata di Mattia M. ha seguito l’iter e questo è ciò che è accaduto: «Alla mia ragazza è accaduto quello che poi abbiamo scoperto è accaduto a molti altri. Dicono che stanno aprendo un ufficio ma non si sa dove. Danno appuntamento in un bar a Eboli o a Battipaglia e quando i ragazzi presentano il curriculum chiedono se vuoi andare con loro “all’ufficio a Salerno”. Chi accetta, una volta arrivato a Salerno con i due presunti selezionatori e parcheggiata l’auto, li segue mentre in realtà non fanno altro che iniziano a citofonare ad alcune persone dicendo di essere dell’Enel. Dunque ti chiedono il curriculum e poi il tutto consiste nell’andare a vendere oggetti o servizi porta a porta, Chi si rifiuta, non viene neanche riaccompagnato a casa ma lasciato a Salerno».
Lo sfogo di Mattia M. ha incoraggiato tanti cittadini ebolitani e battipagliesi che hanno subito raccontato la loro esperienza: «Mi resi subito conto che qualcosa non andava – scrive Francesca E. - e cercando il nome della società online mi sono imbattuta in un post che denunciava il fatto che si trattava di un porta a porta e che venivi lasciato per strada a svolgere questo pseudo lavoro. Ritengo sia vergognoso raggirare persone che hanno voglia di trovare un lavoro serio».
Filippo Folliero
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