il processo

«Da quel frate molestie e minacce»

Il racconto ai giudici. Sospetti sulla testimonianza di un amico

«Mi molestava tutti i giorni. Veniva di notte nella stanza da letto, mi raggiungeva sotto la doccia o mentre mi facevo la barba. Ogni volta cercava di baciarmi e di toccarmi». Così un 31enne italosudamericano ha ricostruito ieri mattina, davanti ai giudici della terza sezion penale, quello che sarebbe accaduto due anni fa in una chiesa del centro di Salerno. Sul banco degli imputati c’è il sacerdote che lo aveva assunto per alcuni lavoretti, e che ora è sotto processo con l’accusa di violenza sessuale continuata a aggravata. I fatti risalgono al 2013, quando il giovane, residente nella valle dell’Irno, fu assunto con compiti di fattorino e manovale e ospitato in canonica. «Si approfittò della situazione di bisogno economico in cui era per attirarlo in chiesa» ha ribadito l’avvocato Mario Valiante, che si è costituito parte civile in rappresentanza del 31enne. E il giovane ha ricostruito ieri quel periodo trascorso a Salerno parlando anche di minacce di morte. Lo ha confermato ai giudici un amico con cui si sarebbe confidato: «Quando mi disse cosa accadeva – ha dichiarato – gli consigliai di farsi pagare per i lavori che aveva eseguito e andarsene. Ci provò, ma poi mi spiegò che il frate gli aveva detto “piuttosto che pagare te pago uno che ti butti a mare”. Me lo confidò ed era scosso, turbato». Sull’attendibilità del teste sono però state sollevate perplessità dal pubblico ministero di udienza, Elena Guarino, in relazione al racconto di un episodio di molestie che sarebbe avvenuti dinanzi a lui. L’uomo ha raccontato di aver visto l’amico e il frate in auto e che quest’ultimo stava tentando di baciarlo e toccargli i genitali. Una ricostruzione che il pm ha ritenuto poco credibile e per la quale ha chiesto al Tribunale (che si è riservato la decisione) la trasmissione degli atti in Procura. A febbraio e marzo le prossime udienze con i testi dell’accusa e del difensore Arnaldo Franco. (c.d.m.)

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