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Da Pisa e Olanda, il viaggio di chili di coca per Salerno

 Auto con doppio fondo per spostare la “roba” dopo l’accordo tra gli albanesi e il gruppo picentino

SALERNO - Viaggiavano i corrieri della droga, dopo l’alleanza tra il gruppo degli Acernesi e degli albanesi con base a Montella, su e giù dall’Olanda o dalla provincia di Pisa per trasportare coca o trasferire in Italia un’auto con il doppio fondo, indispensabile per importare gli stupefacenti dai Paesi Bassi. È solo uno dei retroscena investigativi che emerge dalle indagini che hanno portato, all’alba di venerdi, al blitz con venti arresti che ha decimato un clan che operava tra i Picentini (Acerno) e l’Irpinia. Ma come veniva rifornito il Salernitano da questo largo giro di droga (dalla cocaina fino all’amnesia) che fruttava circa 100mila euro al mese? Il gruppo Di Lascio-Cuozzo, grazie agli accordi con gli albanesi dell’Avellinese - uno poi trasferitosi a Santa Croce sull’Arno in provincia di Pisa - secondo la Dda e i carabinieri del nucleo investigativo di Salerno stava diventando un riferimento per lo spaccio di stupefacenti in provincia di Salerno. Aveva bisogno di chili di cocaina alla volta, così come di altri stupefacenti.

E così Carmine Vece di Acerno, finito in carcere, su disposizione proprio di Di Lascio, nel gennaio di due anni fa a bordo di un’auto sarebbe partito da Acerno per arrivare a Santa Croce sull'Arno, dove un emissario dell’albanese Ervin Maloku gli consegnò un chilo di cocaina in cambio di 18.500. Maloku sarebbe emigrato da Montella al comune toscano da tre anni. A Montella sarebbe rimasto Arthur Tabaku, detto il “Professore” essendo un docente, altro albanese anche lui arrestato venerdì mattina con i 20 arresti. Tabaku sarebbe stato uno degli emissari di Maloku. Quel viaggio per il ritiro della droga da Acerno alla Toscana può essere considerato emblematico dei rapporti tra il gruppo “degli Acernesi” e quello degli albanesi. Tabaku sarebbe andato l’antivigilia di Natale del 2017 ad Acerno per prendere i soldi da Di Lascio da consegnare a Maloku per l’acquisto di cocaina. Carmine Vece farà quel viaggio partendo di notte e tornando il pomeriggio. Ci saranno delle lamentale da Di Lascio per alcuni grammi di droga mancanti, ma nulla piegherà i rapporti tra i due gruppi. Lo stesso legame, gli Acernesi lo avrebbero avuto con “‘o biond’”, Fiorenzo Parotti di Torrione a Salerno. Proprio con Parotti Di Lascio parlerà di essersi rifornito di droga dall’albanese che si trovava nel Pisano, tanto che “‘o biond’” avrebbe replicato che se avesse saputo in tempo della viaggio in Toscana, avrebbe fatto prelevare droga anche per lui.

Tra i due salernitani ci sono perfino scambi sull’analisi delle vendite, su quale droga andasse e quale no. Parotti e Sabato Di Lascio sarebbero acquirenti l’uno dell’altro, tant’è che a gennaio 2018 due emissari di Di Lascio, Alfredo Cianciulli e Antonietta Nicastro, andarono da Acerno a Torrione per ritirare oltre un chilo di cocaina da Parotti ma furono fermati dai carabinieri. Questo arresto farà scattare la preoccupazione massima nel gruppo degli Acernesi, con una corsa a cambiare telefoni e sim, a scambiarsi informazioni e a cercare di sapere da un avvocato quanto accaduto con quell’arresto. Il timore era quello di essere finiti in un’inchiesta e per questo furono avvertiti anche i fornitori albanesi. Capacità di rifornirsi tramite stranieri e all’estero di droga, accordi con spacciatori di Salerno, gestione della piazza di Acerno, ma anche un forte investimento di energie su Battipaglia. Referente del gruppo sarebbe stata una donna che avrebbe acquistato stupefacenti per migliaia di euro.

Salvatore De Napoli