I NUOVI REATI

Cybercrime, a Salerno un team di esperti

L’associazione Legalità 2.0 è la prima in Italia a occuparsi in maniera interdisciplinare delle frontiere del crimine

SALERNO - Il supporto e la prevenzione per un utilizzo più consapevole del web. Si rivolge ai giovani il progetto #InReteMai-NellaRete promosso dall’associazione Legalità 2.0, la prima in Italia a occuparsi in maniera interdisciplinare del tema dei cybercrime offrendo tutela alle vittime dei reati online. Da quelli tradizionali e più comuni come la truffa e l’estorsione con furto di dati, fino ad arrivare ai nuovi crimini sempre più diffusi in rete, come il sextorcion – una forma di sfruttamento sessuale in cui la vittima viene ricattata con un’immagine o un video di se stessa nuda condivisa precedentemente attraverso una conversazione – e il cyberbullismo, senza trascurare tutto il nero che circola in Internet. «La nostra mission nasce dall’esigenza di creare un perimetro di legalità nella rete – racconta Maddalena Corbisiero , presidente di Legalità 2.0 – Vogliamo tendere una mano alle vittime offrendo loro un triplice supporto, giuridico, informatico e psicologico: ognuno di noi è coordinatore di un settore con tre comitati scientifici, da quello socio–psicologico formato da psicologi, sociologi e pedagogisti a quello scientifico–giuridico con un team di avvocati civilisti e penalisti, e infine un comitato economico– contabile con il sostegno di commercialisti che ci guidano nell’iter relativo ai reati di tipo commerciale». Lo scorso febbraio a Roma, presso Palazzo Montecitorio, l’associazione – nata a Salerno grazie alla collaborazione tra giovani professionisti – ha partecipato a un convegno sulla tutela del minore per l’individuazione degli strumenti utili alle nuove generazioni per approcciarsi al mezzo internet con prudenza. «Il nome del progetto la dice già lunga sui nostri obiettivi – continua la Corbisiero – #In ReteMaiNellaRete non intende solo fare prevenzione, ma formare i ragazzi e accompagnarli nell’era del web per tutto ciò che riguarda l’aspetto professionale: mettendo in campo le nostre competenze, intendiamo stimolare la loro curiosità verso le professioni del futuro, facendo sì che oltre a conoscere i pericoli del web, sappiano anche riconoscere il suo reale potenziale ». Perché se è vero che oggi a vincere sempre più spesso è l’individualismo sulla rete, al contempo la visibilità è in grado di permettere, sotto il profilo artistico, di dar luce a molti talenti facendo valere il principio, sempre meno diffuso, della meritocrazia. «Il progetto si rivolge ad un target ampio che va dagli alunni di quarta e quinta elementare per estendersi fino all’ultimo anno del liceo – aggiunge poi la presidente di Legalità 2.0 – bisogna essere a conoscenza del fatto che, già solo creando un profilo fake, anche un minore a partire dai 14 anni può essere perseguito dalla legge». Massima attenzione è dedicata al fenomeno del grooming, l’adescamento di minori online proprio attraverso un falso profilo. «Dal reato di sostituzione di persona ne scaturiscono inevitabilmente molti altri, uno tra tutti il furto identità (vedi il caso del Cilento) – conclude – non appena si comprende di essere vittima di un cybercrime, bisogna avere coraggio e denunciare subito alla polizia postale». Legalità 2.0 offre gratuitamente consulenze legali, informatiche e psicologiche alle vittime per aiutarle a difendersi dagli atti illeciti commessi nei loro confronti: scrivendo all’indirizzo di posta elettronica legalitaduepuntozero @gmail. com, un pool di legali specializzati risponderà alle domande, oltre alla possibilità di rivolgersi a un numero di telefono attivo h24 presente sulla pagina FB dell’associazione salernitana.

Matilde Pisaturo