LA STORIA

Cutolo interrogato su Moro da Borrelli

Nel 2016 il faccia a faccia tra l’attuale procuratore capo a Salerno e il boss

SALERNO - In provincia di Salerno la figura di Raffaele Cutolo è stata tutt’altro che secondaria nel panorama della criminalità organizzata negli anni Settanta e Ottanta. Dall’Agro alla Piana del Sele, infatti, ha avuto sempre fidati alleati e nemici da cui guardarsi. Nel primo gruppo ci sono sicuramente Macario Mariniello , fedelissimo del boss di Ottaviano per l’Agro e con osservatorio a Nocera Inferiore, e Giovanni Marandino , l’alleato di Capaccio che gestì la latitanza di Cutolo fino al 1979 e recentemente finito in manette per un’inchiesta legata a un giro di estorsioni. Ma Cutolo nel Salernitano verrà ricordato anche per la contrapposizione con Pasquale Galasso , l’attuale collaboratore di giustizia che era ras incontrastato tra Poggiomarino, Scafati e San Marzano sul Sarno, come testimonia quel fondo ora condiviso tra la Compagnia della Finanza di Scafati e un’area agricola gestita da un gruppo di associazioni. Ma Cutolo è legato anche ai principali fatti di cronaca che hanno sconvolto l’Italia negli ultimi 50 anni.

«Potevo salvare Aldo Moro, fui fermato». L'ultima verità del boss, o almeno la sua, sul suo ruolo nei rapporti tra Brigate Rosse, Servizi segreti, politici, risale a cinque anni fa. Racchiusa in un verbale di un interrogatorio. «Aiutai - questo il racconto di Cutolo - l'assessore regionale Ciro Cirillo (rapito e successivamente rilasciato dalle Br, ndr) , potevo fare lo stesso con lo statista. Ma i politici mi dissero di non intromettermi ». Nel 1978 Cutolo era latitante e si sarebbe fatto avanti per cercare, sostiene lui, di salvare l’allora leader della Dc. «Per Cirillo si mossero tutti, per Moro nessuno, per lui i politici mi dissero di fermarmi, che a loro Moro non interessava». Le dichiarazioni di Cutolo risalgono al 25 ottobre 2016, come risposte alle domande del pm Ida Teresi e del capo di allora della Dda, Giuseppe Borrelli , attuale capo della Procura di Salerno. L’interrogatorio di Cutolo si svolse nel supercarcere di Parma, dove il boss è finito per scontare quattro ergastoli, ed avvenne nell’ambito dell’indagine sul percorso criminale del suo luogotenente storico, Pasquale Scotti , arrestato dopo 30 anni di latitanza.