Cure dei tumori infantili Un sms da donare al Ruggi

L’azienda ospedaliera salernitana è l’unica ad avere una radioterapia pediatrica Il reparto è tra i destinatari dei fondi della campagna “Trenta ore per la vita”

L’ospedale Ruggi è un punto di riferimento per i bambini che devono sottoporsi alle cure per i tumori. Dal 2009 la radioterapia si occupa specificamente dei piccoli malati di tumore, l’ospedale salernitano è l’unico in Campania che ha un reparto di radioterapia pediatrica. I bambini di Salerno e della provincia ma anche molti campani, insieme alle loro famiglie, nel loro percorso difficile di sofferenza, hanno almeno il vantaggio di stare a casa per affrontare le cure. Un contributo al miglioramento del reparto e quindi alle terapie dei piccoli pazienti, possiamo darlo tutti noi cittadini. Grazie all’associazione Open onlus, da sempre vicina ai piccoli pazienti oncologici, l’unità operativa di radioterapia pediatrica del Ruggi è stata inserita tra i reparti ospedalieri che saranno finanziati con la campagna “Trenta ore per la vita- progetto Home”. Con il numero solidale 45594 dal 13 al 26 aprile si possono donare 2 euro, o dai 5 ai 10 euro a favore dell’iniziativa.

«Con il potenziamento del reparto potremo ridurre la mobilità dei pazienti per patologice oncologiche verso altri ospedali soprattutto Gaslini e Bambin Gesù - ha detto il manager del Ruggi Vincenzo Viggiani - Abbiamo medici eccellenti ma dobbiamo riequilibrare le strutture e la tecnologia, per adeguarli a tali eccellenze. E’ partita la gara per rifare la radioterapia pediatrica più a dimensione di bambino con un piccolo parco giochi e con spazi interni per l’intrattenimento dei piccoli. Abbiamo aderito al bando Soresa per la sostituzione dell’acceleratore lineare con la spesa di 3 milioni, sono pronti gli atti per la procedura di acquisto della Tac di centraggio, se arriveranno molti fondi speriamo di poter sostituire il secondo acceleratore lineare». Il direttore sanitario Domenico Della Porta ha ricordato come «i tumori infantili siano in aumento e che al primo posto c’è la leucemia al secondo i tumori del sistema nervoso». «Fino a 4-5 anni fa - ha spiegato Anna Maria Alfani, presidente dell’associazione Open onlus - tutti i nostri bambini andavano in centri extra regionali per farsi curare. Adesso al Ruggi vengono bambini da tutta la Regione. L’obiettivo è potenziare l’unico centro pubblico nel Sud: gli altri 5 sono tutti nel centro nord. La campagna “Trenta ore per la vita” sostiene il progetto home, che significa casa. E’ molto importante che i piccoli pazienti non si muovano da casa». «Siamo riusciti a creare un gruppo di lavoro solido - ha spiegato il primario di radioterapia Davide Di Gennaro - Siamo in collegamento in teleconferenza con i medici del Pausilipon di Napoli per seguire ogni bambino, grazie ad un’apparecchiatura donataci dall’associazione Open». «In cinque anni abbiamo curato un centinaio di bambini - ha spiegato il radiologo Giuseppe Scimone - l’anno scorso trenta, una quarantina sono andati fuori. La nostra mission è recuperare questi pazienti». Hanno portato la loro testimonianza inoltre i primari Lello Albano e Renato Saponiero e il professore Pietro Vajro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA