Cumuli di cariche e debiti con l’Ente Dossier a Cantone

Nel mirino di De Caro finisce il vicesindaco voluto da Voza «Non può avere incarichi all’interno dell’Amministrazione»

CAPACCIO. «L’assessore Fabio Spagnuolo è incompatibile»: ne è convinto Gennaro De Caro, consigliere di opposizione, che ha inviato un esposto al prefetto, al ministero degli Interni, all’Autorità anticorruzione guidata dal magistrato Cantone, alla Procura, al sindaco e al segretario generale di Capaccio.

«Spagnuolo, che ricopre incompatibilmente la carica di assessore e vicesindaco, svolge le funzioni di revisore dei conti – si legge nell’esposto del rappresentante di minoranza consiliare - presso il Consorzio farmaceutico Intercomunale di Salerno di cui è socio anche Capaccio. Inoltre, a decorrere dall’11 dicembre 2012 e fino al 25 settembre scorso, ha ricoperto l’incarico di revisore dei conti della società in house “Paistom”, partecipata dal Comune di Capaccio».

«In ragione di ciò - afferma De Caro - a carico di Spagnuolo esiste una situazione di incompatibilità, per effetto di quanto dispone la normativa per coloro che, nei due anni precedenti, abbiano svolto incarichi e ricoperto cariche in enti di diritto privato o finanziati dall'amministrazione o dall’ente pubblico che conferisce l’incarico».

Per De Caro, quindi, Spagnuolo non può rivestire «incarichi amministrativi di vertice» in enti statali, regionali e locali; nè avere incarichi di amministratore di ente pubblico, di livello nazionale, regionale e locale».

Ulteriori contestazioni rilevate dal consigliere di opposizione riguardano, invece, le diffide inviate dal sindaco Voza a Spagnuolo, recapitate il primo marzo 2013 e il 3 novembre 2013, con cui il funzionario «è stato invitato a restituire al Comune di Capaccio la somma, indebitamente percepita, di 18.179,20 euro. Spagnuolo – sostiene De Caro – è incompatibile in quanto debitore del Comune», e dunque con un contenzioso in atto con l’Ente che attualmente amministra. «È evidente come possa ipotizzarsi il reato di omissione di chi ha omesso di dichiarare l’incompatibilità e di chi non ha effettuato i controlli. I comportamenti appaiono oltre che lesivi del ruolo istituzionale ricoperto dallo stesso anche in aperto contrasto a quelle che sono le disposizioni normative vigenti in materia».

Sulla base di queste motivazioni De Caro «nell’interesse di tutti i cittadini, e per rispetto dei principi di equità e trasparenza della pubblica amministrazione», chiede «che sia fatta chiarezza sulle incompatibilità e i conflitti di interesse all’interno del consiglio comunale. E a chi di competenza di avviare una verifica per i comportamenti denunciati al fine di provvedere ad emettere i provvedimenti, che si riterranno opportuni così da garantire il rispetto della legge e laddove riscontrati, il perseguimento di eventuali ipotesi delittuose».

Il contenzioso che vede coinvolto Spagnuolo è attualmente anche all’attenzione dei giudici della Corte dei Conti, che non ha ancora avviato il procedimento.

La prima udienza dovrebbe tenersi nel 2016. Spagnuolo dovrebbe ridare al Comune, secondo quanto sostiene il ministero, 18.179,20 euro.

Il tutto ha inizio nel 2010 quando a seguito della visita degli ispettori il ministero dell’Economia e delle Finanze dispose la restituzione di somme percepite illegittimamente per diversi funzionari.

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