Cuc sfrattato L’appello di Garofalo

Dopo 66 anni rischia di chiudere la storica sede del Club universitario cavese nella villa comunale di viale Crispi. Esplode l’ira del presidente del sodalizio, Anna Maria Garofalo. L’amministrazione comunale ha deciso di non rinnovare il contratto al Club per concedere gli spazi al Forum dei giovani. A partire da ottobre dell’anno prossimo, dunque, i locali nella villa comunale dovranno essere liberati. A nulla sono valsi gli incontri avuti finora con il sindaco, Marco Galdi, né l’intenzione del presidente Garofalo di sanare i debiti pregressi per i quali ha chiesto al Comune di consentire una rateizzazione.

Il presidente del Cuc adesso si dice rammaricato, soprattutto perché per il rinnovo del contratto non è stato preso in considerazione il ruolo del sodalizio, che rappresenta non solo l’associazionismo cavese, ma anche un prezioso punto di incontro socio-culturale senza scopo di lucro, oltre ad essere importante per i 250 anziani che lo frequentano. Garofalo non intende puntare il dito contro l’attuale amministrazione, la sua è semplicemente una richiesta di ripensamento al fine di consentire al Cuc di rimanere nella sua sede storica.

«Purtroppo - afferma il presidente del Club - le mie richieste non sono state prese in considerazione. Essendo morosi, ho garantito di voler pagare gli arretrati con una congrua rateizzazione. Non si può chiudere dopo 66 anni un sodalizio che in questi ultimi tre anni si è trasformato in associazione di promozione sociale. Così si rischia di mettere in mezzo ad una strada circa 500 persone tra soci anziani, associazioni ed altri».

Garofalo confida ancora nel buon senso dell’amministrazione comunale, affinché riveda la decisione di chiudere la storica sede del Club universitario cavese, una decisione che però al momento sembra irremovibile.(a. f.)

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