la tragedia al ristorante zaccaria

Crollo di Atrani: «Sottovalutati i pericoli»

ATRANI. Quel costone, da cui il 2 gennaio del 2010 si staccò una frana che travolse il ristorante Zaccaria e costò la vita allo chef Carmine Abate, era pericoloso per la forte pendenza, la...

ATRANI. Quel costone, da cui il 2 gennaio del 2010 si staccò una frana che travolse il ristorante Zaccaria e costò la vita allo chef Carmine Abate, era pericoloso per la forte pendenza, la consistenza “mediocre” della roccia, e le piogge che per 22 giorni ne avevano minato la stabilità. La ricostruzione è dei consulenti della Procura, che ieri hanno deposto nel processo che per quella tragedia vede x persone imputate per omicidio colposo. La deposizione non è ancora conclusa e continuerà agli inizi di febbraio, ma intanto è emerso che la qualificazione del costone in base al rischio idrogeologico è stata forse sbagliata a avrebbe dovuto indicare un gradino di pericolo più alto.

Imputati sono Nicola Nocera (Anas), Andrea Barbaro (proprietario del tratto roccioso), Annamaria Staiano e Zaccaria Pinto (titolari del ristorante), Domenico Guida (direttore dei lavori per l’Autorità di bacino destra Sele), Gerardo Lombardi (rup nominato dall’Autorità di bacino), Giovanni Polloni (geologo abilitato dalla società Acquater a sottoscrivere il piano idrogeologico), Vincenzo Trassari (coordinanatore tecnico), Lorenzo Rocchetti (responsabile del progetto per Aquater) e Crescenzo Minotta (geologo al Destra Sele). (c.d.m.)

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