Crolla un solaio, sgomberata una famiglia

Tragedia sfiorata in un edificio del centro storico di Sala Consilina. Illesi padre, madre e due figli

SALA CONSILINA. Sfiorata la tragedia la notte scorsa nel cuore del centro storico di sala. Poco dopo l’1 di notte, il solaio di un appartamento disabitato da alcuni anni è crollato in seguito alle infiltrazioni di acqua causate dal precedente crollo, avvenuto circa due mesi fa, del tetto dello stabile. Nello stabile, al piano terra vive una famiglia composta da Teresa Palumbo, dal marito Franco Senatore e da due figli, uno dei quali minorenne. Nella notte sono stati svegliati dal rumore causato dal crollo del solaio e dei mobili che si trovano al piano superiore dell'immobile.

Immediatamente la famiglia si è allontanata uscendo in strada senza nemmeno avere il tempo di prendere qualche effetto personale e qualche capo di abbigliamento ed ha passato la notte nell’abitazione di un familiare. Ieri mattina è stato richiesto l’intervento dei Vigili del fuoco del distaccamento di Sala Consilina che, viste le precarie condizioni dell’immobile hanno disposto lo sgombero della famiglia. Ora la famigliaSenatore sarà costretta a trascorrere diverso tempo fuori dalla propria casa, visto che si presume ci vorrà un intervento lungo per poter rimettere in sicurezza l’edificio.

Quello che è successo la notte scorsa a quanto pare era prevedibile. «Due mesi fa - ha dichiarato la signora Palumbo - tramite il nostro avvocato abbiamo inviato una lettera ai proprietari dell’appartamento in cui si è verificato il crollo questa notte affinché provvedessero senza indugio a sistemare il tetto visto che due mesi fa parte dello stesso era crollato. Da allora però nulla è stato fatto e le piogge di queste settimane hanno causato il cedimento delle travi in legno del solaio».

La famiglia Senatore ora viene ospitata da un familiare ma si tratta di una situazione che non può protrarsi per più di qualche giorno. «La nostra unica casa di proprietà è questa - ha detto Franco Senatore - noi non possiamo permetterci di pagare un affitto quindi mi auguro che il Comune ci dia una mano, mettendoci a disposizione una casa fino a quando chi è responsabile non avrà provveduto a fare tutti gli interventi sulla struttura».

Erminio Cioffi

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