Crolla l’ecomostro di Sapri: addio al rudere di cemento

SAPRI. Dopo oltre 60 anni a Sapri l’ex cementificio non esiste più. Alle 15.30 gli ultimi colpi del mezzo pesante della ditta incaricata dei lavori di demolizione, iniziati lo scorso 13 aprile,...

SAPRI. Dopo oltre 60 anni a Sapri l’ex cementificio non esiste più. Alle 15.30 gli ultimi colpi del mezzo pesante della ditta incaricata dei lavori di demolizione, iniziati lo scorso 13 aprile, hanno buttano giù l’ultima parte dell’enorme scheletro dell’edificio di località Pali, finanziato con i soldi del Piano Marshall e, poi, della Cassa del Mezzogiorno, e mai ultimato.

Sei mesi ci sono voluti, con un’accelerata solo nell’ultima settimana, ma grande è stata la soddisfazione delle centinaia di persone che si sono assiepate ai bordi della statale 18, ma anche di tanti curiosi i quali, scesi dalle proprie auto, dai bordi della variante che collega la Tirrena Inferiore alla regionale 104 per Rivello hanno assistito all’ultimo rantolo dell’ecomostro saprese, simbolo del degrado ambientale ma anche di anni e anni fallimentari di governo locale.

Tanti i cambi di proprietà della struttura, passata dai Corsicato ai De Rosa fino alla Club Tirrenico srl. Fiumi di inchiostro e progetti, tra cui quello di un mega albergo a metà degli anni Ottanti. Vari tentativi di speculazione edilizia. Poi l’accordo nel 2013, con la firma del protocollo d’intesa. Per molti cittadini l’ex cementificio è stato il “vero sindaco di Sapri”. Su facebook nel 2009 alcuni giovani del posto crearono una prima agorà, seppur virtuale, di discussione reale sul tema: il gruppo “Aiutiamo ad Abbattere il Cementificio a Sapri in provincia di Salerno”, che in pochi giorni contò oltre 2000 iscritti.

Terminati i festeggiamenti per l’agognato abbattimento, ora la palla passa al Comune e al Club Tirrenico; quest’ultimo detiene anche l’area circostante di 8 ettari. L’attesa è per il tavolo tecnico in cui si dovrà decidere come riqualificare l’area dopo averla ripulita da calcestruzzo e ferraglia. Il tutto rientra anche nella discussione sul nuovo Piano urbanistico comunale.

Non sono mancate, in questi giorni, le polemiche sulle modalità dei lavori di demolizione, definite non sicure soprattutto per le abitazioni circostanti e gli alunni del vicino istituto agrario. Inoltre c’è chi si chiede se vi sia rimasto ancora dell’amianto. Ma su questo punto il sindaco di Sapri Giuseppe Del Medico assicura: «C’è solo calcestruzzo e ferro, l’amianto nella copertura fu rimosso 12 anni fa».

Vito Sansone

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