Fiera del crocifisso ritrovato

SALERNO

Crocifisso ritrovato , il medioevo rivive nel centro storico

Fino a lunedì mercati, antichi mestieri, giocolieri, trampolieri e artigianato tipico animeranno vicoli e piazze

SALERNO. Rullo di tamburi. «E questa è la bandiera che la piazza aspetta». Il giullar cortese Gianluca Foresi infila una rima dietro l’altra e a gran voce invita la piazza ad applaudire giocolieri, trampolieri, equilibristi, fantasisti, mangiafuoco, pronti a sfidarsi, sotto il cielo grigio, in una gara di acrobazie. Si è aperta così, ieri pomeriggio, la ventisettesima edizione della Fiera del Crocifisso ritrovato, l’evento pensato da Peppe Natella e oggi portato avanti da sua figlia Chiara, che riporterà il medioevo in città fino a lunedì. “Salerno tra storia e magia” è lo slogan di una manifestazione «che non va raccontata ma attraversata», ha commentato il sindaco Vincenzo Napoli, ricordando che tra giullari e menestrelli ha preso ufficialmente il via la primavera cittadina. Il consueto bagno di folla in piazza Portanova non c’è ancora stato: le incerte condizioni meteo hanno spinto qualcuno a rimandare la visita nei prossimi giorni. Ma i protagonisti sono fiduciosi, anzi, entusiasti. Come Franco Lucato, in arte Franco “battimoneta”. Con altri diciassette mestieranti ed artigiani facenti capo all’associazione Andromeda, è partito da Verona per partecipare «a una delle più belle fiere medievali che abbia visto - racconta - Vengo a Salerno da anni ed è una città molto viva, nella quale ho trovato degli amici. È raro scoprire dei luoghi dove nei centri storici c’è fermento anche alle due di notte. A Verona ce lo sogniamo». In piazza Abate Conforti, il suo banchetto del conio, dove prendono forma le monete, a partire dal celebre follaro salernitano, è una delle attrazioni preferite dai bambini: «Ho coniato monete con il logo della manifestazione, il Duomo, il castello di Arechi. Cerco ogni anno un simbolo nuovo per allargare la collezione». Poco distante, Nicola Mischi, lavora l’argilla seduto sul suo tornio per vasi. «Una volta cotta, quella fiorentina diventa rossastra, quella umbra invece assume una colorazione beige. Vengo con piacere a Salerno: mi stimolano tanto le domande dei bambini. Sono curiosi e si vede che vorrebbero pasticciare». Intorno c’è chi fa il pane, chi espone merletti, chi fila la lana.
Qualche metro più giù, a un passo dal Duomo, tra piante e fiori, spuntano stand che propongono olii, miele, prodotti naturali per il corpo ed aromi, giochi e libri in largo Cassavecchia, fino ad arrivare a largo San Petrillo dove ci si può perdere tra miniaturisti, speziali, ceste di vimini, insegne rare e il “cuco”, gufo portafortuna realizzato a mano, con tanto di dimostrazione, da Rita Morlin e Luigi Carlito: «Gufetti e statue sono le nostre specialità. Facciamo 800 chilometri per partecipare a questa bella iniziativa che piace molto a noi e ai visitatori». Tra questi, tanti stranieri: Martin, ha 29 anni ed ha scelto di fermarsi in città per una notte prima di dedicarsi ad un mini tour in costiera amalfitana: «Vengo da Brighton - spiega - Sono già stato in Italia, ma mai a sud di Firenze. Questa festa medievale è molto coinvolgente. Ci sono capitato per puro caso». Maria Fiorillo, salernitana doc, è invece una habituè. «Penso di aver saltato solo due o tre inaugurazioni - racconta - È una delle manifestazioni più interessanti che si organizzano in città. La preferisco di gran lunga a Luci d’artista perché è meno caotica, didatticamente più interessante e soprattutto tramanda un pezzetto della nostra storia e delle nostre tradizioni». E alla tradizione culinaria della Salerno medievale si sono ispirati gli alunni dell’istituto Virtuoso, ai fornelli in largo Barbuti per rimettere in scena una taverna medievale con un menù studiato appositamente per l’occasione: panelle di ceci, cicerchie, grano alle erbe, sono tra i piatti più particolari che saranno proposti ai visitatori. «Non è un debutto, ma un ritorno, dopo qualche anno di assenza - spiegano - Seguiamo i corsi di cucina, sala e accoglienza turistica, quindi per noi è un’occasione importante per sperimentarci sul campo». E per chi ama le emozioni forti, in piazza Sant’Agostino il gruppo di rievocazioni storiche “Militia Bartholomei”, direttamente da Camerino, con la simulazione di scene di guerriglia medievale.
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