Crisi Irno-Solofrana Lettera al prefetto per le troppe assenze

CALVANICO. La crisi politico-amministrativa della Comunità montana “Irno-Solofrana” giunge sul tavolo del prefetto, Gerarda Maria Pantalone. Infatti, a seguito dell’ultimo consiglio comunitario...

CALVANICO. La crisi politico-amministrativa della Comunità montana “Irno-Solofrana” giunge sul tavolo del prefetto, Gerarda Maria Pantalone. Infatti, a seguito dell’ultimo consiglio comunitario andato semideserto, che avrebbe dovuto eleggere il nuovo presidente e la nuova giunta comunitaria, i rappresentanti istituzionali intervenuti alla riunione hanno deciso di informare il massimo rappresentante governativo del territorio.

All’assemblea erano presenti solo i rappresentanti dei comuni di Baronissi, Calvanico e Siano. Assenti le amministrazioni di Montoro, Fisciano, Forino, Bracigliano e Solofra. Una situazione che non aiuta gli oltre 100 operai idraulico-forestali dell’Ente, in attesa di percepire più di dieci stipendi arretrati. «Abbiamo incaricato gli uffici della Comunità montana di informare il Prefetto della situazione in cui versa l’ente montano – dichiara Franco Gismondi, sindaco di Calvanico – e diamo, sin da ora, la disponibilità ad un incontro su tale problematica. Ci auguriamo che vi sia, da parte dei sindaci assenti, senso di responsabilità e civico al fine di dare alla Comunità montana una guida in grado di riavviare e riprogrammare l’attività politica ed amministrativa».

Secondo le indiscrezioni, la maggioranza politica e, dunque, presidente e giunta, dovrebbero essere ancora espressione del centrosinistra: «Non è questione del colore politico - prosegue Gismondi - anche se la maggioranza fosse di centrosinistra, saremmo pronti ad appoggiarla, pur di dare un governo all’Ente montano, sostenere la questione degli oltre cento operai rimasti senza stipendi da mesi, e lavorare per la tutela dell’eco-sistema locale».

Antonio Rescigno, sindaco di Bracigliano ed ex presidente dell’Ente, aggiunge che non ha partecipato all’assise «perché impegnato al Comune. Credo, però, che la questione della Comunità montana della Valle dell’Irno debba coinvolgere direttamente la Regione Campania in brevissimo tempo. Nelle condizioni attuali, l’Ente sembra quasi destinato ad essere depotenziato, se non soppresso. Invece, avrebbe bisogno di risorse finanziare sia per pagare gli stipendi arretrati agli oltre 100 operai, sia per programmare e rilanciare tutte le attività».

Antonio De Pascale

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