Crisi e “cervelli” in fuga Trecento posti in bilico

Le vertenze Alcatel, Btp Tecno, Paif e Termopaif: tagli nelle fabbriche modello Attesa per i vertici fissati al Ministero. Si rischia la desertificazione industriale

Sono a rischio quasi 300 posti di lavoro nelle fabbriche battipagliesi. La crisi sta erodendo i contorni, una volta in espansione con prospettive più che rosee, di realtà come Alcatel, Btp Tecno, Paif e Termopaif. Il dissesto del tessuto industriale sembra ormai un processo graduale e inarrestabile. Solo l'amministrazione comunale, prima con il sindaco Santomauro ed ora con il commissario straordinario Ruffo, sembra ignorare il percorso involutivo della produzione industriale battipagliese, impedendo di fatto l'accesso a finanziamenti regionali ed europei – in particolare Invitalia – che sarebbe possibile solo con la dichiarazione dello stato di calamità industriale.

L'Alcatel, fino a tre anni fa, era il fiore all'occhiello delle industrie battipagliesi, arrivando ad impiegare quasi 500 lavoratori, tra stabili e interinali. Con i primi scricchiolii, il passaggio di proprietà di gran parte dello stabilimento di via Bosco Primo alla Btp Tecno ha solo tamponato una situazione di pericolosa decadenza che è stata solo sdoppiata tra ciò che è rimasto dell'Alcatel, ossia il Centro Ricerca e Sviluppo, e la nuova realtà targata Btp.

Per quanto concerne la multinazionale francese, è rimasto a Battipaglia un manipolo di 100 uomini – tutti professionisti nel campo dell'elettronica, del multimediale e dell'ingegneria – che è destinato ad un ridimensiomento che metterà a rischio l'esistenza stessa del sito. Quaranta dipendenti sono destinati a passare alla Sesa spa, che acquisterà il ramo Alcatel. Le 60 persone che resteranno nel sito non saranno esenti da provvedimenti da parte della multinazionale, che ha già asserito di voler procedere a 586 licenziamenti in tutta Italia, in particolare nei siti minori di Battipaglia e Rieti. Questo porterebbe quasi certamente alla chiusura del Centro Ricerca e Sviluppo di Battipaglia. Il tentativo forse estremo di salvare il futuro nel corso di due riunioni già fissate per il 25 e 30 ottobre al Ministero dello Sviluppo Economico. A preoccupare i lavoratori della Btp Tecno, invece, è un futuro in cui sembrano trovare sempre meno spazio i lavoratori interinali, per un totale di ben 130. Le organizzazioni sindacali hanno esultato per un accordo che dovrebbe consentire una rotazione diversa dei precari, ma resta ancora bassissima la disponibilità oraria per ciascun lavoratore. In effetti si faticherà a far lavorare i 130 interinali fino a raggiungere numeri di ore pro-capite utili ad ottenere guadagni accettabili. La Paif è una storia a parte. Lo scorso marzo si parlava di una crisi di liquidità e di una pesante situazione debitoria. La situazione è poi precipitata: 83 dipendenti in cassa integrazione e la necessità per il management aziendale di mandarne a casa almeno 50. Lunedì la dirigenza dovrebbe presentare il nuovo piano industriale, con i lavoratori che minacciano scioperi e proteste.

Francesco Piccolo

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