Crescent, spunta l’ipotesi di rateizzare gli oneri

I costruttori potrebbero avviare il pagamento e richiedere il dissequestro Slitta l’appello al fallimento della Esa: il crac dopo i sigilli a piazza della Libertà

C’è una terza via, per la Crescent srl, per provare a chiedere di nuovo il dissequestro dell’emiciclo dopo la bocciatura del Tribunale del Riesame, fondata sul mancato pagamenti del costo di quella piazza della Libertà che il Puc metteva a carico dei privati. Una via che si apre tra l’alternativa del saldo immediato di questo onere di urbanizzazione (quella che darebbe maggiori garanzie di successo ma anche la più onerosa) e l’altra di una fideiussione, che garantirebbe il Comune attivandosi al momento della sentenza di merito ma potrebbe non bastare ai giudici per rimuovere i sigilli. La terza ipotesi, che imprenditori e legali valuteranno nei prossimi giorni, è quella di chiedere una rateizzazione, versando la prima rata e firmando una polizza fideiussoria a garanzia delle altre. È una strada prevista dal regolamento comunale, che contempla la possibilità di pagare gli oneri urbanistici in più soluzioni, e che potrebbe consentire ai Rainone di contemperare l’esigenza di non impegnare subito nuovi capitali con quella di sbloccare un cantiere fermo ormai da due anni.

La strategia da adottare sarà definita entro la prossima settimana, dopo un vertice tra i soci e un confronto con gli avvocati Agostino De Caro e Lorenzo Lentini, che intanto stanno valutando l’opportunità di un ricorso in Cassazione. Se si dovesse decidere per il saldo degli oneri urbanistici c’è però un altro scoglio: quello della quantificazione, perché nelle convenzioni il costo della piazza non è mai stato indicato e perché dal Puc del 2007 la spesa è lievitata a colpi di variante e modifiche progettuali, non ultima quella per la realizzazione del parcheggio interrato. Ci sarebbe da avviare, inoltre, un conteggio che metta a confronto la spesa per la piazza pubblica con altri oneri di urbanizzazione che i costruttori hanno già versato.

Al momento la stessa piazza, al pari del Crescent, è un cantiere fermo. Dopo aver trovato, con l’aiuto della Regione, i soldi per il completamento, il Comune attende dal giudice Marilena Albarano la proroga del dissequestro per avviare almeno la messa in sicurezza. Nel frattempo il contratto con Tekton, che si era aggiudicato l’appalto, è stato risolto perché il consorzio non ha voluto accollarsi il costo dell’intervento in attesa che il processo stabilisca di chi sono le responsabilità del cedimento del luglio 2012. La Esa costruzioni, che stava lavorando all’opera, è stata dichiarata fallita. I titolari hanno proposto appello, ma la prima udienza, fissata per ieri mattina, è slittata agli inizi di marzo.

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