Crescent senza pace, nuova istanza al Tar 

Esposto di Italia Nostra: «Sono partiti i lavori alla zona ex Jolly Hotel ma senza le autorizzazioni»

Il destino del Crescent torna nelle mani della giustizia. In attesa che concluda il suo iter il processo penale in corso, l’Associazione Italia Nostra presenta una nuova istanza al Tar di Salerno perché i giudici amministrativi sospendano i lavori della terza parte mancante per il completamento del Crescent, quella dell’ex Jolly Hotel (il settore 6 di pertinenza della Sist srl). Opere indispensabili perché tutta la struttura possa avere in via libera e si possano incominciare a vendere gli appartamenti all’interno. «Abbiamo visto che sabato il cantiere ha iniziato a costruire nonostante, per stessa ammissione dell’azienda non ci fossero le necessarie autorizzazioni. Qualcosa deve essere successa perché si siano iniziati lavori non legittimi», precisa la presidente di Italia Nostra Salerno, Raffaella Di Leo. Nell’istanza redatta dagli avvocati Oreste Agosto e Pierluigi Morena, si rilevano una serie di aspetti e omissioni che determinano l’illegittimità delle nuove costruzioni. Innanzitutto, per “la mancanza del titolo di proprietà in capo alla Sist srl del preesistente fabbricato (Jolly Hotel) con le relative aree esterne. Tant’è - si precisa nell’istanza - che il Presidente del Tribunale ha chiesto l’acquisizione del titolo alla base del permesso di costruire”. Elemento ancor più grave rilevato è che la “Sist srl non è nemmeno proprietaria dell’area di sedime del fabbricato, cioè dei necessari 1600 mq (in atti 1200 mq circa) che corrispondono all’area di sedime del fabbricato da realizzare del settore 6. Circostanza imputabile alla presenza dell’originario tratto del torrente Fusandola, che appartiene al demanio idrico inalienabile dello Stato”. Quella parte di terreno, in sostanza, non è mai stata sdemanializzata, quindi il Comune non poteva venderla alla Sist srl. E mancherebbero anche il permesso di costruire e l’autorizzazione paesaggistica. In più una piccola particella risulta ancora di proprietà del Demani ferroviario. Nell’istanza è chiamato in causa anche il Comune che consentirebbe alla Sist srl di costruire, senza l’apposizione dell’obbligatorio cartello, senza rendere nota la comunicazione dell’inizio lavori e la trasmissione della necessaria autorizzazione sismica.
E si apre anche un nuovo fronte penale perché Italia Nostra chiede che la Procura risponda al un esposto presentato il 16 ottobre 2016 e del quale non si ha nessuna traccia. «Se si continuerà a non fare chiarezza - precisa il portavoce dell’associazione, Oreste Agosto - siamo pronti a chiedere l’avocazione della Procura salernitana«. Gli atti, quindi, finirebbero alla Procura generale della Repubblica. «Stessa sorte misteriosa anche per un altro esposto, sul palazzo delle Poste che da mesi attende di essere considerato dai magistrati salernitani», fanno notare.
Eleonora Tedesco
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