Crescent, il 13 ottobre l’udienza di merito

Intanto è guerra di manifesti, sui muri e sul web, tra favorevoli e contrari all’edificio di Bofill

Bisognerà attendere il 13 ottobre, per conoscere le sorti del Crescent. Il Consiglio di Stato, infatti, unificando il ricorso di Italia Nostra ad un altro pendente innanzi alla VI sezione, ha stabilito la data dell’udienza per il prossimo autunno. Una notizia, questa, che lascia tutti con il fiato sospeso. Pochi giorni fa, intanto, la città è stata tappezzata da manifesti raffiguranti il confronto tra ciò che era e ciò che diventerà, a lavori ultimati, l’area individuata dall’amministrazione per ospitare piazza della Libertà. Illustrazioni, che non hanno gradito i “Figli delle Chiancarelle”, i quali, con lo spirito ironico che li caratterizza, si sono immediatamente domandati chi mai possa essere l’artefice di tale attacchinaggio abusivo e selvaggio. Alle voci “era così” e “sarà così” presenti sul manifesto, dunque, i Figli delle Chiancarelle, hanno aggiunto “poteva essere così”, facendo seguire alle immagini di degrado e a quella della realizzazione del Crescent, la raffigurazione di una piazza dominata dal verde. «Il manifesto virtuale l'ho ideato per rispondere a questa propaganda demagogica con le stesse armi, ma senza imbrattare i muri salernitani», ha spiegato Giovanni su Facebook. Al manifesto alternativo, divulgato sul social network, ne è seguito un altro con il mare inquinato e accanto le scritte: “Trent’anni fa come oggi. Era così, sarà così..Sempre”.

Gli stessi Figli delle Chiancarelle, inoltre, ieri, hanno espresso indignazione per alcune dichiarazioni pronunciate dal sindaco De Luca, mercoledì sera, nella prima serata di “Estate in Museo”. Il primo cittadino, ospite dell’incontro con Diego De Silva, sintetizzando la “lamentosità” diffusa in città con l’espressione del suo amico Enrico Marano, “s’avess fa, s’avess avut fa”, non ha usato mezzi termini per i suoi oppositori: «Sono convinto sia utile parlare con le nuove generazioni, ma non con il residuo della vecchia Salerno: devono morire, si devono consumare nel tempo». «Finalmente è chiaro che cosa vuole nel suo profondo il sindaco - hanno commentato i Figli delle Chiancarelle – Vuole il necrologio (speriamo solo politico) dei suoi oppositori, di quelli che offuscano lo splendore della sua gloria immortale”. Appellandosi al prefetto, alla magistratura e alle forze dell’ordine, dunque, molti hanno pubblicato post ironici, non risparmiando riferimenti a video come “La patente” di Totò, né montaggi di De Luca nelle vesti di becchino.

Marilia Parente

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