Crescent, dai pm nuovo no al dissequestro

Parola al Tribunale, la decisione sull’istanza dei Rainone è attesa per i primi giorni di gennaio

La Procura ribadisce il suo “no” al dissequestro del Crescent. I pubblici ministeri Rocco Alfano e Guglielmo Valenti hanno formulato parere contrario sulla seconda richiesta avanzata dai costruttori Rainone, che sul tavolo mettono stavolta la disponibilità a pagare come onere di urbanizzazione il costo di piazza della Libertà. Ma se per il Tribunale del Riesame quegli oneri restavano l’unico ostacolo al dissequestro, secondo gli inquirenti rimangono invece in piedi profili di illegittimità che comporterebbero, in caso di rimozione dei sigilli, il rischio di reiterazione e aggravamento del reato.

Ora istanza dei difensori e parere dei pm sono al vaglio del Tribunale presieduto da Vincenzo Siani, che secondo le indiscrezioni dovrebbe decidere entro l’Epifania. I giudici hanno davanti due strade: o confermare il diniego con motivazioni analoghe a quelle dei mesi scorsi, oppure recepire l’orientamento del Riesame e prendere atto della disponibilità degli imprenditori a superare lo scoglio del versamento degli oneri. I difensori Agostino De Caro e Lorenzo Lentini hanno messo nero su bianco l’accordo con il Comune, che ha quantificato in quasi sei milioni di euro il costo della piazza caricabile sui costruttori. L’impresa ne verserebbe uno subito, impegnandosi per gli altri cinque con una polizza fideiussoria. Una decisione assunta dopo che due mesi fa il Tribunale della Libertà aveva sì mantenuto i sigilli, ma motivandoli solo con il mancato pagamento degli oneri (previsto dal Puc del 2007 ma non dal successivo piano attuativo)che avrebbe consentito alla ditta un indebito arricchimento. Per il Riesame le nuove autorizzazioni concesse dalla Soprintendenza l’anno scorso sono sufficienti a ritenere superate le esigenze cautelari legate al profilo paesaggistico, in quanto avrebbero “sanato” le illegittimità dei vecchi permessi a costruire.

Se agli inizi di gennaio i giudici della seconda sezione penale dovessero decidere per un altro provvedimento di rigetto, l’impresa potrà ricorrere di nuovo al Riesame, e tutto lascia pensare che fideiussione e versamento di una prima rata di oneri possano bastare a quest’ultimo per concedere il dissequestro. Riaprendo un cantiere che è fermo oramai da più di due anni. (c.d.m.)

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