Crescent, al via i conteggi per la rimozione dei sigilli

In Comune si calcola l’importo degli oneri urbanistici per piazza della Libertà Avviando il pagamento, Rainone potrà ripresentare l’istanza per riaprire il cantiere

Via ai conteggi, negli uffici comunali, per cercare la quadra che possa consentire agli imprenditori Rainone di presentare una nuova istanza di dissequestro del Crescent. Si tratta di calcolare quanto vada addebitato ai privati del costo di piazza della Libertà, un onere urbanistico che per il Tribunale del Riesame resta l’unico motivo per cui all’emiciclo progettato da Bofill vadano mantenuti i sigilli. Il mancato pagamento di quegli oneri (previsto dal Puc del 2007 ma non dal successivo piano attuatitvo) costituisce secondo i giudici un indebito vantaggio garantito all’impresa, su cui si fonda l’ipotesi di abuso di ufficio a carico di tecnici e amministratori che lo hanno consentito e che permetterebbe, in caso di dissequetro, il protrarsi e l’aggravamento del reato. In sintesi, l’edificio non può essere completato senza che i costruttori mettano mano alla tasca. Una strada che la Crescent srl è pronta a percorrere ma per la quale è necessario che si definisca il quantum, tanto più che la piazza prevista dal Puc non è la stessa finanziata poi con soldi pubblici, quando il nuovo progetto ne ha ampliato le dimensioni prevedendo in più il parcheggio interrato.

Da oggi a Palazzo di Città si inizierà a verificare quali opere possano essere chieste ai privati e quale sia l’equivalente in denaro. Ci vorrà qualche settimana, durante le quali i legali della Crescent srl, Lorenzo Lentini e Agostino De Caro, continueranno comunque a predisporre il ricorso per Cassazione con cui provare a ottenere il dissequestro anche senza nuove esposizioni bancarie. Sul tavolo mettono tra l’altro l’offerta di una polizza fideiussoria in favore del Comune, che scatterebbe qualora la sentenza di primo grado giudicasse i costruttori colpevoli, e la cui promessa non è però bastata al Riesame per superare l’ultimo scoglio alla revoca del sequestro. Proprio la persistenza della misura cautelare dovrebbe intanto accelerare lo svolgimento del processo di merito. Lo ha spiegato nelle ultime udienze il giudice Vincenzo Siani, presidente del collegio, annunciando un calendario a tamburo battente se all’edificio fossero rimasti i sigilli. Si riprende oggi, con il controesame dell’ex soprintendente Gennaro Miccio, e l’obiettivo è concludere la deposizione in giornata.

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