Crepe nelle case popolari Emergenza e polemiche 

Si moltiplicano le segnalazioni da parte degli inquilini degli edifici di via Turco Ma l’assessore Provenza accusa: «Ci sono famiglie con oltre 160 canoni arretrati»

Battipaglia trema. Le vistose crepe, che aprono delle brecce sull’intonaco che ricopre le pareti di alcune palazzine popolari, spaventano i residenti e tutta la cittadinanza. L’amministrazione comunale avvia le verifiche e intanto annuncia un giro di vite sui condòmini degli alloggi comunali: «C’è chi ha sulle spalle la bellezza di 167 canoni arretrati», dice amareggiato l’assessore Giuseppe Provenza, che aggiunge: «Noi il nostro lo facciamo, ma non si può soltanto pretendere».
Sulle scrivanie di Palazzo di Città finiscono incessantemente note di segnalazione da parte degli inquilini degli appartamenti comunali di via Turco. La sindaca Cecilia Francese, nel frattempo, ordina la messa in sicurezza d’un immobile privato a via Petrocchi, nel rione Stella: a giugno, dal cornicione della vecchia palazzina al civico 20, vennero giù dei calcinacci. I vigili urbani, gli uomini di Alba e i Vigili del fuoco transennarono l’area, ma adesso la sindaca dispone che i privati rimuovano la causa di pericolo.
Giorni intensi per i tecnici comunali, coordinati da Provenza e dall’assessore alle politiche sociali, Michele Gioia. La giunta, in particolare, monitora quel che accade nella palazzina comunale di via Turco: «Da anni si protrae una situazione di marciume; qualcuno ha portato via perfino l’ascensore…», tuona Provenza. Crepe, macchie d’umido e perdite d’acqua: «I residenti - spiega il forzista - ci hanno segnalato i problemi, ma non è stato possibile accedere ai loro appartamenti perché, nonostante gli appuntamenti concordati, non si sono fatti trovare in casa». Giovedì mattina il sopralluogo, ordinato da Daniele Marzullo, responsabile dei pubblici lavori e dell’incolumità dei cittadini: all’esterno un’evidente macchia d’umido, ma all’interno non è stato possibile accedere. «Noi vogliamo risolvere il problema, ma abbiamo bisogno della collaborazione di tutti - dice l’assessore - perché 167 canoni sono equivalenti a 14 anni d’evasione, e i debiti con il Comune, in molti casi, superano le decine di migliaia d’euro: è intollerabile».
A verifiche ultimate, non s’esclude lo sgombero della palazzina, che conta 16 alloggi: «Se ci fossero problemi di staticità - ammonisce Provenza - dovremmo ordinare l’evacuazione».
Intanto nel mirino dei Comitato civico e ambientale di Cosimo Panico finiscono i fabbricati dell’Iacp. «Molti risalgono all’immediato dopoguerra», si legge in una lettera inviata alla sindaca, alla segretaria, Brunella Asfaldo, e ai dirigenti Pasquale Angione e Giuseppe Lullo. E si richiede che il Comune insista affinché Iacp Salerno appuri le condizioni in cui versano gli immobili dell’Istituto «attraverso controlli tecnici di staticità». Provenza risponde: «Lì ci sono progetti degli anni passati, però non sono mai stati attuati e i fondi sono andati perduti». Per via Turco e per gli altri alloggi comunali, invece, «sarà nominato un amministratore che si occupi di ripristinare la normalità, e potrà essere un dipendente comunale oppure un funzionario esterno».
Carmine Landi
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