Crepa in una parete Per tre famiglie una notte fuori casa

Sgomberata l’ala di uno stabile di via Sichelgaita I condomini sono rientrati soltanto nella tarda mattinata

Momenti di paura per i condomini del civico 9 di via Principessa Sichelgaita, che nella notte tra venerdì e sabato han visto bussare alla propria porta i vigili del fuoco con l’ordine d’evacuazione dello stabile. L’allarme, rientrato stesso nella tarda mattinata di ieri, è stato dato a causa di una crepa riscontrata nelle mura interne di uno degli appartamenti al piano terra del civico, prontamente segnalata dai residenti. Uno degli inquilini, in tarda nottata, avrebbe sentito degli strani rumori provenienti da un angolo della casa, notando sin da subito delle crepe nell’intonaco. Subito allertati i vigili del fuoco che all’1.40 di notte sono intervenuti per scongiurare un eventuale pericolo crollo procedendo con l’evacuazione dell’ala del palazzo interessata. L’ordine di sgombero precauzionale, ricevuto direttamente dagli uffici tecnici del Comune, è stato eseguito insieme agli agenti della polizia municipale giunti sul posto. «Dobbiamo ancora valutare l’entità del danno – ha dichiarato l’ingegnere Nicola Pepe – Le crepe non sono sintomo di un grave danno strutturale ma di sicuro si è preferito dare l’ordine d’evacuazione per non rischiare d’andare incontro a problemi maggiori. Nei prossimi giorni capiremo di che danno si tratta, ma al momento non dovrebbero esserci particolari problemi». Disagio per tre famiglie, che sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni per l’intera notte, con la paura di dover rimanere fuori casa per un bel po’ di tempo. Fortunatamente, non appena i vigli del fuoco hanno messo a nudo le pareti di tufo dell’appartamento in questione, ci si è resi conto che il danno era di entità nettamente inferiore a quanto presagito solo poche ore prima. Non si tratterebbe quindi di un danno a colonne portanti ma di un muro maestro in tufo danneggiato ma non a rischio crollo. E’ solo nella tarda mattinata di ieri però che l’allarme è stato fatto rientrare, permettendo alle famiglie il rientro nelle proprie case. «Avevamo richiesto degli interventi da anni – dichiara una signora – ma nessuno ci ha mai dato ascolto. Di sicuro c’è bisogno di un ennesimo intervento su un palazzo che in ogni caso risale ad 80 anni fa». Il palazzo, costruito negli anni ’30 inizialmente su tre piani, nel corso del tempo ha acquisito gli ulteriori due e solo nel 2013 ha visto terminati i lavori di messa in sicurezza, iniziati diversi anni addietro. Un’opera che però aveva effettivamente ridato giovinezza, almeno esteriormente, ad uno stabile che a quanto pare sembra abbia bisogno di ulteriori interventi, considerando le condizioni delle mura interne. Si parla di rivestimenti in cemento armato che dovrebbero, una volta e per sempre, metter fine alle crepe e ai rischi, veri o presunti, di crollo. Un sospiro di sollievo per le famiglie dopo la brutta nottata, anche se il problema non è ancora da definirsi concluso. Domani, gli ulteriori sopralluoghi di vigili del fuoco ed ingegneri comunali.

Emilio D’Arco

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