Creditori e problemi I 100 giorni di Torquato

Tre mesi fa la seconda elezione e un mese dopo l’insediamento del sindaco Un debito da oltre 50 milioni e il patto di stabilità che blocca le opere pubbliche

Tre mesi fa l’elezione e la festa. Due mesi fa l’insediamento nella carica di sindaco di Nocera Inferiore. A 100 giorni dalle urne e ad una sessantina dalla fascia tricolore indossata per la seconda volta, Manlio Torquato si trova stretto fra due problemi enormi.

Da una parte i debiti (in cima il “bubbone” Se.t.a) di 16 milioni. Dall’altra le “briglie” di un patto di stabilità che impedisce di muovere tre milioni – poca cosa rispetto all’esposizione debitoria complessiva - di euro per completare il parco opere pubbliche avviate, ereditato dall’amministrazione precedente. Rischiando di lasciare nel limbo delle incompiute voci come il Palazzetto dello sport o San Giovanni in Parco

Tre mesi fa – il 6 e 7 maggio – i nocerini ridavano fiducia aManlio Torquato. Defenestrato nel 2011 già nella prima seduta di consiglio, raccoglieva i consensi nella percentuale giusta per lasciare presagire da subito che l’avrebbe spuntata anche al ballottaggio – il 21 e 22 maggio - contro Luigi Cremone. A tre mesi esatti capita – oggi – quell’assemblea Se.t.a. destinata a segnare la linea di discrimine in una vicenda topica (dicasi pure “scoglio ostico”) di quelle che hanno caratterizzato da subito l’amministrazione Torquato, catalizzando attenzione ed energie: la vertenza con la società di igiene urbana che dal comune nocerino vanta un credito di circa 16 milioni di euro. E l’incrocio di fioretto con il sindaco di Cava de’ Tirreni – Galdi – intenzionato a sancire la messa in liquidazione della Se.t.a. Proprio per il debito accumulato da Nocera Inferiore.

Una cifra da capogiro, punta di iceberg del lungo elenco di creditori mai paganti negli ultimi tre anni. Da qui la patata bollente per antonomasia dell’era Torquato: l’esposizione debitoria dell’ente. Tale da non fare escludere la possibile richiesta di dichiarazione di dissesto. A patto di mettere ordine nei numeri. Perché se il sindaco parla di 54 milioni di debiti (20 in più, a suo dire, di quelli fotografati dal commissario straordinario Piero Mattei nella relazione di conclusione della sua missione nocerina), i bene informati dicono che nel consuntivo 2011 si parla di 91-93 milioni di residui passivi: debiti, tanto per intenderci.

Due mesi in cui il primo cittadino è riuscito a lasciare senza parole anche i più adusi alle manovre politiche. Per esempio, inserendo a sorpresa nella sua giunta – presentata in aula il 18 giugno – con il ruolo di super assessore all’urbanistica e ai lavori pubblici quel Ciro Amato, ex esponente storico della sinistra nocerina che, per il suo ruolo in seno ad Agro Invest ha sollevato nei più, perplessità sulla liceità morale del doppio incarico.

Patrizia Sereno

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