«Creato un collaudato sistema criminale»

Il gip Scermino descrive il meccanismo dell’imbroglio. I sospetti sul possibile voto di scambio

NOCERA INFERIORE. Dal diciassette aprile 2012 all’otto febbraio scorso fino ad ieri, sulle tracce documentali di un collaudato sistema criminale costruito per una maxitruffa all’Inps. Dopo le misure cautelari personali e patrimoniali, con le custodie cautelari e i sequestri per quaranta milioni di euro, la magistratura non si ferma.

Come scriveva il gip Scermino del tribunale di Nocera Inferiore abbiamo davanti «un fenomeno criminale di vastità e portata enorme, di grande allarme sociale, in grado di operare una inusitata aggressione alle casse dell’ente previdenziale». Le tredici persone inizialmente arrestate, con due scarcerazioni e i rigetti del riesame, modificano poco il quadro complessivo fin qui delineato. La procura ha ottenuto i sequestri per equivalenti di beni e conti bancari, individuando 9500 posizioni lavorative fittizie, oltre venti ditte fantasma alle quali aggiungere quelle eventualmente accertate dalle perquisizioni di ieri, con altri studi professionali da aggiungere ai sette iniziali di consulenza del lavoro, un altro patronato da sommare a quello iniziale, e ora anche un’agenzia interinale.

Il blitz si chiamava e si chiama “Mastro lindo” perché utilizzava finte società di pulizia, ma stavolta, pur proseguendo sulla falsariga dei servizi, si affaccia nelle aziende conserviere, seppur in modo marginale.

Il modus operandi degli indagati, con il ruolo chiave dei consulenti del lavoro, creava società ad hoc o utilizzate dopo alcune prestazioni per contare dipendenti fittizi e accedere ai benefici previsti dalla legge attraverso l’Inps, vacca da mungere con disoccupazioni e maternità. E sullo sfondo continua ad aleggiare lo scenario di scambio elettorale, con l’inchiesta della procura ordinaria che s’intrecciò in prima battuta con l’antimafia di Salerno, impegnata nel caso Pagani. Le indagini portate avanti da quasi un anno dai carabinieri e dalla procura di Nocera hanno messo insieme prove occultate, nominativi di beneficiari coincidenti con liste di pregiudicati ritenuti organici a gruppi criminali, la connessione politica dell’ulteriore inchiesta Dda sulle tessere false Pdl, e gli elementi considerati vicini al clan Fezza- D’auria, tutte informazioni raccolte pazientemente, ricomponendo un puzzle articolato e lungo.

Le migliaia di persone coinvolte rappresentano numeri imponenti, con la presenza di esponenti di spicco del Pdl locale.

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