Creare lavoro in città Idee poche e confuse

Le ricette? Un mix di promesse propagandistiche e progetti poco fattibili E i programmi di Marco Falvella e Roberto Celano ignorano il tema

SALERNO. In questa campagna elettorale il grande assente dai dibattiti e dalla dialettica dei candidati sindaco è quello del lavoro. Tema difficile in una città del Mezzogiorno dove, nonostante le tante opere pubbliche realizzate e messe in cantiere, il turismo crocieristico e quello delle Luci d’Artista, la percentuale di disoccupazione, secondo gli ultimi dati forniti dall’Istat, è del 16,8 per cento (in flessione di un punto e mezzo rispetto all’anno precedente ma comunque in crescita negli ultimi dodici anni) raggiungendo nella fascia d’età tra i 15 e i 24 anni anche il 40 per cento. Dati allarmanti che dovrebbero portare chi si candida a governare la città a ricercare le migliori soluzioni, possibilmente concrete, per favorire l’inserimento (o il reinserimento) nel mondo del lavoro. Eppure le ricette, laddove ci sono, sono un mix tra promesse propagandistiche e iniziative che soltanto sulla carta dovrebbero agevolare l’occupazione.

Il sindaco uscente Vincenzo Napoli, nel programma visibile sull’albo pretorio, promette la creazione di 5mila posti di lavoro che potranno essere generati «dal completamento e dall’entrata a regime delle grandi opere oltre che dagli investimenti». A sostegno della sua proposta cita il miliardo di euro inserito all’interno del Patto per la Campania, che lo stesso Napoli sta pubblicizzando da giorni anche attraverso i suoi canali social. E per aiutare le imprese e attirare investimenti ha messo sul piatto «un vero e proprio patto fiscale con meccanismi compensativi e premiali, anche in virtù dei circa 100 milioni di euro a disposizione per la creazione di una Zona Economica Speciale per il porto e le aree retroportuali».

Incubatori di impresa, lavoro di cittadinanza e modalità di selezione trasparente per l’assunzione nelle società comunali sono le soluzioni proposte da Gianpaolo Lambiase, candidato sindaco della coalizione di sinistra “Salerno di Tutti”. «Le amministrazioni comunali che si sono succedute a Salerno – si legge nel programma – hanno usato il lavoro come strumento di formazione del consenso e delle clientele. Bisogna ristabilire regole certe per l’accesso alle occasioni di lavoro, anche se temporanee, offerte dal Comune». Lambiase propone anche di sottrarre tutta una serie di lavori, come l’affissione o le micro attività di manutenzione, dal regime degli appalti e della gestione diretta e la determinazione di un “salario cittadino”, una misura standard e giusta del salario «per chiunque lavori negli appalti e nei servizi su affidamento del Comune, comprese le cooperative».

Puntare su artigianato e agricoltura e rilanciare la zona industriale è la ricetta del candidato sindaco Antonio Iannone, sostenuto da Fratelli d’Italia. E sul rilancio della zona industriale punta anche Gianluigi Cassandra (Cassandra Sindaco e Io Amo Salerno) che mette a disposizione la sua esperienza alla presidenza del Consorzio Asi di Salerno per rilanciare il settore industriale promettendo anche investimenti privati e stranieri. E sugli investitori stranieri punta anche Giuseppe Amodio (Salerno ai Salernitani) che vuole incentivare il lavoro attraverso la creazione di corsi di formazione.

L’istituzione di percorsi formativi è anche nel programma del giovane Dante Santoro (Vince Salerno, Salerno in Movimento, Giovani Salernitani) che vuole, inoltre, istituire borse lavoro retribuite e puntare sulle start up con la creazione un incubatore d’impresa. L’alto tasso di disoccupazione è per Raffaele Adinolfi (Adinolfi Sindaco e Il Popolo della Famiglia) la dimostrazione «del fallimento economico della ricetta progressista di questi anni» e lancia il progetto «S.IMP.S - Salerno Impresa Solidale». L’ex coordinatore cittadino di Forza Italia propone poi l’inserimento della clausola sociale finalizzata a garantire nei cantieri salernitani una presenza di manodopera locale.

L'introduzione di una clausola sociale è anche nel programma dell'avvocato Antonio Cammarota (La Nostra Libertà, Cammarota Sindaco) che vuole anche introdurre un assessorato ai fondi europei e al lavoro giovanile.

Argomento assente, invece, nei programmi di Marco Falvella (Il Popolo d'Italia) e di Roberto Celano (Forza Italia, Rivoluzione Cristiana, Attiva Salerno e Celano Sindaco).

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