Crac dei Villani, sequestrati beni per cinque milioni

Il provvedimento riguarda risorse finanziarie, beni mobili e immobili, nella disponibilità dei fratelli Villani, del figlio di Angelo, Luigi, del cognato Pasquale Pecoraro

Terreni, quote societarie e conti in banca, fino ad orologi e alla stessa abitazione nella quale è sottoposto agli arresti. Tutto, per un valore di 5 milioni di euro, finito sotto sequestro. Tutto legato al crac del gruppo Alvi della famiglia Villani.

Il provvedimento di sequestro preventivo è stato emesso nei giorni scorsi dal gip del tribunale di Salerno Gaetano Sgroia su richiesta avanzata dalla procura di Salerno, coordinata dal procuratore capo Franco Roberti, ed eseguito ieri dai i militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, diretti dal tenente colonnello AntonioMancazzo. Secondo l’inchiesta della procura - che prese il via con la sentenza di fallimento dell’ex colosso della distribuzione organizzata della famiglia Villani e che ha portato nel corso di questi mesi a diversi provvedimenti di custodia cautelare - il progressivo svuotamento del patrimonio sociale a danno dei creditori da parte degli «amministratori di fatto e di diritto» dell’azienda, avrebbe anche consentito alla famiglia dell’ex presidente della Provincia e ai loro collaboratori di assicurarsi ingenti risorse economiche. In particolare, attraverso i giá ipotizzati reati di riciclaggio e di impiego di utilitá di provenienza illecita che erano stati contestati l’8 aprile scorso a Pasquale Pecoraro e Luigi Villani, rispettivamente cognato e figlio di Angelo.

Nello specifico, il provvedimento di sequestro preventivo ha riguardato le disponibilitá finanziarie presenti su ventidue rapporti bancari, intestati ai fratelli Villani, a Luigi Stile, a Bartolomeo Pagano e Vittorio Aliberti (soci questi ultimi della societá Alpa) e a Pecoraro. Poi, ventidue orologi, il cui valore è stato stimato in 102.600 euro e la somma di 141.085 euro in contanti in una cassetta di sicurezza utilizzata da Pasquale Pecoraro, presso la filiale di Mercato San Severino, del Monte dei Paschi di Siena; tre immobili (fabbricati e terreni) ai Nocera Superiore e Roccapiemonte, per un valore di circa 350 mila euro; le quote sociali per un valore pari a circa un milione di euro, della "Iprodotti del sole srl.", con sede a Fisciano attiva nel settore della "produzione di paste alimentari", risultata destinataria di ingenti pagamenti da parte dell’Alvi nel corso del 2009. La societá, il cui amministratore è Pecoraro, avrebbe effettuato secondo gli investigatori «l’opera di ripulitura e successivo reimpiego» dei capitali frutto della bancarotta fraudolenta messa in atto per le societá dell’Alvi.

Infine, è stato sottoposto a sequestro l’immobile di proprietá di Angelo Villani, in viale delle Querce a Salerno, dove abita ed è sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Per quest’ultimo caso, secondo la procura, quasi la metá del mutuo (circa 650 mila euro) sarebbe stato pagato dall’ex presidente della Provincia con il denaro derivante «dai proventi delle condotte distrattive».

© riproduzione riservata