Costruzioni e commercio: trend negativo

I dati dell’Ente camerale sul quarto trimestre del 2014. Si salva solo l’export del manifatturiero

Qualche timido segnale di ripresa c’è. Ma è sempre il segno “meno” a contrassegnare lo stato di salute dell’economia salernitana. I dati congiunturali del quarto trimestre 2014, forniti dalla società del sistema Si.Camera ed elaborati dalla Camera di Commercio presieduta da Guido Arzano, nell’ambito delle attività dell’Osservatorio economico provinciale, confermano che la crisi non risparmia alcun settore, fatta eccezione solo per l’export dell’industria manifatturiera, che incassa un più 1,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Per il resto, le temperature sono complessivamente polari, in particolare per quanto riguarda il comparto costruzioni e servizi, che registra una variazione del -5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, e vede la situazione peggiorare, seppur di poco, anche rispetto allo scorso trimestre quando era a -4,6%. Uno dei segmenti che sembra destare maggiore allarme è quello delle costruzioni, che passano da -5,6%, valore stabile dall’inizio dell’anno, a -8%. Paradossalmente, però, sono proprio gli operatori delle costruzioni, insieme a quelli dell’Informatica e telecomunicazioni, ad apparire più fiduciosi sull’andamento del successivo trimestre, a differenza dei colleghi degli altri settori che invece si sono detti decisamente pessimisti per il futuro. In generale, tutti i settori - per produzione, ordinativi e fatturato - non riescono a raggiungere i risultati prefissati, ad eccezione delle industrie chimiche e della plastica che rimangono stabili per quest’ultimo valore. Fanno bene sui mercati esteri le industrie alimentari e quelle dei metalli mentre il chimico-plastico segna -9,1%. Tra i comparti messi in ginocchio dalla contrazione dei consumi, c’è sicuramente il commercio: le vendite delle imprese nel quarto trimestre si fermano a -4,7%, anche se recuperano, in parte, il -7,4% del periodo giugno-settembre. A determinare tale risultato è la performance del commercio di prodotti alimentari che risalgono a -2,5%, complici anche le festività natalizie e di fine anno. Un fenomeno che si riflette anche sull’andamento degli ipermercati e della grande distribuzione che passano da -4,9% ad un valore prossimo al segno positivo (-0,5%). Fanno meglio, ma con un incremento più modesto le vendite di prodotti non alimentari che dal -6,5% di settembre, registrano una variazione di -5,8%.

Guardando verso il futuro, gli operatori sono piuttosto scettici, anche in virtù dei dati che non mostrano uno scatto. Le previsioni relative all’andamento delle vendite al dettaglio nei primi tre mesi del 2015 sono infatti sostanzialmente negative: il saldo tra imprese che prevedono un incremento e quelle che prevedono un calo delle vendite è pari a -22,4 punti percentuali. Sul dato aggregato pesa indubbiamente il ruolo della grande distribuzione organizzata, le cui vendite sono condizionate da una forte componente stagionale.