«Costruire la sinistra senza fare calcoli» 

Il segretario regionale di Si, Tonino Scala: «Se mettiamo da parte i nomi ci accorgiamo che tutti vogliamo la stessa cosa»

SALERNO. «In questa fase è importante ragionare senza badare alle percentuali. Sono queste le logiche che ci hanno ucciso». Il segretario regionale di Sinistra Italiana, Tonino Scala non lo dice apertamente ma è chiaro che il suo riferimento è anche allo “scontro” salernitano che ha anticipato la fase costituente della coalizione di sinistra.
Segretario, un percorso travagliato.
Sinistra Italiana ha spaccato un partito per dare vita a un quarto polo che dicesse chiaramente di stare lontani dalle politiche del Partito democratico e alla fine abbiamo avuto ragione, ed è nato.
Ma non le sembra che il suo partito viva una certa sudditanza rispetto al movimento Articolo 1?
Noi pensiamo al percorso da seguire. Alla traccia che ci siamo dati. A noi non interessano gli accordi ma aprire un ragionamento politico di sinistra.
Tradotto in soldoni?
Che c’è pari dignità tra tutte le forze che compongono questa coalizione. Pari dignità che significa anche saper riconoscere, in alcuni territori, il peso degli alleati.
E allora perché a Salerno Sinistra Italiana non ha partecipato all’assemblea costituente?
Io capisco i compagni salernitani che vivono da anni sotto il peso del “vincenzismo”, ma ora è necessario fare un passo indietro. La sinistra deve essere inclusiva, se vogliamo trovare il cavillo per poter rompere lo troviamo ma non è questo il momento. Questo, ovviamente, vale anche per gli alleati.
Crede che sia stato un “cavillo” quello di non presentarsi all’assemblea?
Facciamo un esempio. Se dal tavolo leviamo tutti i nomi, quelli nostri e quelli degli alleati: sa cosa scopriamo?
Cosa?
Che non c’è alcuna differenza e tutti insieme stiamo ragionando e lavorando sulla stessa cosa. Questo significa che abbiamo una linea politica condivisa: dare una sinistra al paese. Del resto anche il Pci ha governato l’Italia stando all’opposizione. Questo significa che non dobbiamo avere pregiudizi o essere assolutisti come il Movimento 5 Stelle: o noi o nessuno. Se ad esempio domani il Pd fa una legge per reintrodurre l’articolo 18, io la voto e questo non significa fare inciuci con il partito di Renzi. Ma è un passo in avanti ed è chiaro, che se saremo noi a governare, sui temi del lavoro, della scuola, del sociale faremo diversamente e meglio.
Veniamo a cose più amene. Le piace il simbolo presentato da Grasso?
Lo trovo molto vicino a quello di Sel. C’è quella montagnella che lo ricorda. Mi piace, e siamo gli unici ad avere nel simbolo un rimando alla parità di genere.
E questo nome “Liberi e Uguali”?
È il nome di una coalizione. Io sono dell’idea che se dovesse nascere un partito unico la parola “sinistra” ci deve essere o se proprio c’è reticenza bisogna che ci sia “partito dei lavoratori”.
Veniamo al futuro. Grasso farà la stessa fine di Igroia?
No. Grasso è uomo delle istituzione. È rassicurante e apre a un più vasto popolo. Noi stiamo lavoriamo per andare al governo del paese.
Lei è candidato?
Siamo tutti candidati. Tutti devono dare una mano ed essere generosi. Non importa andare a Roma importa costruire una reale alternativa per il bene del paese.
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