Coste campane a rischio: sei reati al giorno

L’allarme nel dossier “Mare Mostrum” di Legambiente. Buonomo: «Importante segnalare gli abusi»

SALERNO. Cinque reati per ogni chilometro di costa campana, per un totale di 2387 reati: cemento, scarichi fognari, pesca illegale, acquascooter da formula uno. A fotografare il mare di illegalità in regione è “Mare Mostrum” il dossier annuale di Legambiente. La Campania è prima assoluta e conferma la leadership dello scorso anno con un aumento sostanziale di reati: ben 2.387 infrazioni(erano 1872 lo scorso anno) il 18,2 per cento del totale nazionale, pari a 6,5 reati al giorno, cinque infrazioni per ogni km di costa (mentre la media italiana è di 1,8), con 2.888 persone denunciate o arrestate (erano 2474 lo scorso anno) e 724 sequestri effettuati. L’inedito dossier di Legambiente, realizzato con il contributo delle capitanerie di porto e delle forze dell’ordine, non risparmia neanche la provincia di Salerno. Nel capoluogo, si sottolinea nel dossier, sono 1925 le case “fantasma” non ancora accatastate. Ma a preoccupare è soprattutto il dilagante fenomeno dell’abusivismo edilizio che prosegue nonostante le centinaia di sequestri già attuati dall’inizio dell’anno ad oggi. «Il mattone illegale – sostiene Legambiente – continua a essere una piaga e sta mettendo a rischio interi tratti della costiera amalfitana, e invadendo il Cilento. Il calcestruzzo per le case e gli alberghi abusivi nel “cantiere Campania”, denuncia l’associazione, «si impasta senza sosta». Siamo al secondo posto, subito dopo la Sicilia, nella classifica dell'abusivismo edilizio costiero, con 476 reati accertati, il 15 per cento sul totale nazionale; ha il record per numero di sequestri effettuati, 348, e un numero di denunce che ha raggiunto quota 748. «Il rischio è quello di farci l’abitudine – commenta Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania – Se una marea nera galleggia nel mare dove abbiamo deciso di tuffarci ci sentiamo giustamente preoccupati, temiamo per la nostra salute e chiediamo l’intervento delle autorità competenti; al contrario, la presenza del cemento che sopravvive da anni sulle spiagge e sulle scogliere che frequentiamo ogni estate quasi non disturba più, è diventato un elemento del paesaggio per il quale in pochi continuano a indignarsi».Criticità sono segnalate anche sul fronte degli scarichi e del mare inquinato. Nel 2011 le forze dell’ordine hanno denunciato o arrestato 562 persone, effettuato 151 sequestri e registrato 362 infrazioni relativamente a impianti di depurazione non a norma, scarichi non allacciati alle fognature perché provenienti da case o alberghi abusivi.

«Una Campania che un giorno presenta le eccellenze delle località delle vele – conclude Buonomo – ed un altro giorno mostra quella deturpata da cemento illegale e inquinata dalla scarsa depurazione. Noi continuiamo a credere e lottare per quella Campania virtuosa che punta su innovazione, bellezza e sostenibilità».

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