Torrione e piazza San Francesco

«Così si combatte la concorrenza sleale». Ma i commercianti si dividono

C’è chi è contrario, chi è d’accordo e chi è, addirittura, d’accordo con riserva. C’è non poca confusione tra i mercatali di Torrione quando si parla del Durc. «Non credo che la presentazione del...

C’è chi è contrario, chi è d’accordo e chi è, addirittura, d’accordo con riserva. C’è non poca confusione tra i mercatali di Torrione quando si parla del Durc. «Non credo che la presentazione del Durc sia un provvedimento del tutto negativo - ha detto Diego Scognamiglio, che a Torrione vende borse - Io le tasse le ho sempre pagate e, certo, adesso non posso sgarrare perché altrimenti mi revocano l’autorizzazione. Però, voglio tutto quello che la legge europea in materia prevede, anche che le aree mercatali siano coperte». Le lunghe piogge invernali hanno portato un danno economico non indifferente. «Siamo stati fermi due mesi e se non lavoro non posso pagare le tasse – ha detto – Il Durc va bene se il Comune fa la copertura al mercato. Ha speso tanti soldi per le luci e adesso può spenderli anche per realizzare qualcosa di utile». Scoraggiato Antonio Perulli, che vende scarpe. «Questo nuovo obbligo non ci voleva, ma spero almeno che il Durc porti tutti a mettersi in regola». Per Ciro Corriale, che vende abbigliamento maschile, il Durc è una vera e propria “iattura”. Ha commentato: «Sono sicuro che adesso un sacco di persone chiuderanno l’attività: non ne possiamo più». Antonio Casillo, che vende abbigliamento da donna, legge come positiva l’introduzione del Durc. «Io le tasse le pago e le devono pagare tutti quanti. C’è gente che fa concorrenza sleale e può mantenere il prezzo basso perché non paga niente». La situazione non cambia anche tra i mercatali di via Piave. Se da una parte il Durc rischia di mandare sul lastrico chi non riesce a pagare regolarmente la quota trimestrale, dall’altra c’è chi benedice come una manna il provvedimento che darebbe finalmente una bastonata forte ai cosiddetti “furbetti”, che per anni non hanno versato la quota contributiva. «Il Durc è necessario – afferma Enzo Schiavone – ma il pagamento potrebbe essere dilazionato per venire incontro a chi in questi anni non è riuscito a pagare tutto. Io pago regolarmente ma conosco molte persone che non ce la fanno». «Dilazionare serve a poco – avverte invece Mariano – Serve far ripartire l’intero settore. Con la dilazione si ritarda solo il debito, ma poi? Io devo pagare 850 euro a trimestre, e ad avercele le pagherei. Ma sono cifre più grandi di noi». Più severi nei loro giudizi invece il commerciante Umberto Cinque ed il presidente provinciale dell’Anva, l’Associazione nazionale commercio su aree pubbliche, Carlo Luongo: «Io sono contento del provvedimento – commenta deciso Cinque – E’ un modo per combattere la concorrenza sleale di chi da anni non paga la quota. Io sono a posto, quindi perché io devo pagare e molti altri no? Anzi, io sarei ancora più severo contro chi non è in regola ma potrebbe pagare e non lo fa. Le multe dei vigili urbani non bastano. Qui ognuno fa quel che vuole». «Si sapeva già dal 2006 del Durc e più volte è stato ripetuto ai nostri colleghi – ha commentato il presidente provinciale dell’Anva, Carlo Luongo – Chi voleva, poteva mettersi in regola già da tempo. Il vero problema non è il Durc, ma il fatto che ci sono aumenti fino al 30 per cento ogni anno, senza contare le tasse per la spazzatura». «Prima ci affamano e poi ci danno il colpo di grazia – conclude Gioacchino – Su 500 commercianti, almeno 480 non ce la faranno. Devono darci un po’ di respiro, come fatto in regioni come l’Emilia Romagna o il Piemonte, dove il Durc è stato addirittura rinviato».

Alfonsina Caputano

Emilio D’Arco

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