«Così mi hanno salvato da un aneurisma»

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.SALERNO. «Mi chiamo Mariella Capaccio (nella foto con il fratello Gerry e la sorella Loretta) ed il 9 aprile ho festeggiato il compleanno nel modo più...

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
SALERNO. «Mi chiamo Mariella Capaccio (nella foto con il fratello Gerry e la sorella Loretta) ed il 9 aprile ho festeggiato il compleanno nel modo più straordinario che potessi immaginare. Sono rinata una seconda volta e ho spento le candeline con tutti i miei angeli custodi. Per settimane ho letto dell’ospedale degli assenteisti, di una sanità dei furbetti, delle liste d’attesa a pagamento. Oggi proprio quel reparto di neurochirurgia, balzato agli onori della cronaca nazionale, è stato la mia culla dove mi è stata donata una seconda possibilità di vita. Sono arrivata al pronto soccorso del Ruggi con un forte mal di testa, dopo aver perso i sensi, lo scorso 29 marzo. Il mio primo angelo si chiama Marina Viscido ed è grazie a lei che ho superato facilmente tempi ed attese. Poi la macchina medica si è messa in moto e attraverso la professionalità dei medici Lello Albano e Maria De Martino, è stata intuita subito l’origine di quella forte cefalea. Ho avuto un aneurisma, un tipo di patologia dove il tempismo è fondamentale. Oggi se posso raccontare quello che mi è successo lo devo al lavoro di medici ed infermieri come il professore Renato Saponiero, Aldo Napoli, Laura Lapio, Giampiero Locatelli, Vincenzo Martino, Adriana Russo, Giovanna Cantatore, Loredana Gallo, Alfredo Nastri, Francesca della Rocca, Rosalba Ferrara, Giorgio Iaconetta, Nicola Narciso e tutto il personale di assistenza».