«Così il Comune vuole cementificare l’area di Trentova»

Le pesanti accuse di Legambiente alla giunta comunale «Non serve costruire alberghi diffusi e campi da tennis»

AGROPOLI. “Trentova non si tocca”: il circolo di Legambiente di Paestum, presieduto da Pasquale Longo, si oppone fermamente alla realizzazione del progetto previsto dal Comune di Agropoli di riqualificazione dell’intera area, col recupero di otto casali da adibire ad albergo diffuso e la costruzione di campi da golf. «Siamo d’accordo – dice Lucio Capo, dirigente di Legambiente Paestum – sull’acquisizione dell’area, ma contrari a tutti i progetti che prevedono una snaturalizzazione della zona. Trentova è una zona ancora vergine dal punto di vista della cementificazione e, come tale, va preservata».

Nell’area naturalistica è prevista la realizzazione, oltre che di un albergo diffuso, anche di un parcheggio, nella parte più esterna, e di un campo da golf che andrà ad occupare decine e decine di ettari di terreno. «L’idea del Comune - continua Capo – è antistorica, risale agli anni ’50. Oggi non abbiamo più bisogno di edificare per favorire il turismo, semmai il contrario. Invece, di cementificare un’area di pregio come Trentova, si dovrebbe piuttosto agire sul degrado che la circonda per incrementare il turismo. Parliamo di un territorio ad alta valenza naturalistica, di fronte al quale insistono due aree protette marine di Punta Tresino e Castellabate. Non serve neppure andare a recuperare quegli antichi casali ormai, sono diventati parte integrante dell’ecosistema che li circonda. Si creerebbero pochi posti letto rispetto alla quantità di turisti che Trentova può effettivamente accogliere. Bisogna creare le condizioni per incrementare il turismo intelligente, anche attraverso il recupero di sentieri che già esistono e che possono essere un’ottima attrattiva per gli appassionati della natura e del trekking».

I dubbi e le polemiche sul mega progetto di valorizzazione della rinomata area di Trentova vanno avanti da mesi. Anche Giuseppe Tarallo, ex presidente del Parco del Cilento, aveva già inviato un esposto alle Procure di Salerno e Vallo della Lucania, in cui chiede la verifica dei presupposti per l’autorizzazione ad un progetto di così vasta portata. «Sarebbe preferibile – conclude Capo – che l’area venisse acquisita da un ente sovracomunale, dal momento che si tratta di un patrimonio non solo del Comune di Agropoli, ma di tutta l’umanità. In questo modo sarà possibile effettuare ricerche nella zona ed organizzare il turismo naturalistico nel migliore dei modi, senza cedere alla cementificazione e all’edificazione, che causerebbero soltanto una perdita del pregio e del valore non solo della baia di Trentova, ma anche delle zone circostanti».

A tutela di Trentova si è costituito nei giorni scorsi anche un Comitato: l’obiettivo è quello di chiedere all’amministrazione comunale trasparenza sugli interventi da realizzare, vigilare sul territorio, e promuovere la realizzazione di azioni mirate per il recupero dell’identità culturale e del valore storico dell’area. A preoccupare molti cittadini, come sottolineato da Legambiente, sono i progetti di sviluppo di una zona che ricade nell’area protetta del Parco, riconosciuta dall’Unesco come patrimonio dell’umanità e riserva di biosfera.

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