La normativa

Così il Comune dà il via libera ai nuovi luoghi di culto

La moschea al Corso non è il primo luogo di culto non cattolico in città. Ci sono due sedi dei Testimoni di Geova (a via Acquasanta e via Troncone) e una della Chiesa Evangelica (a via Mogavero, di...

La moschea al Corso non è il primo luogo di culto non cattolico in città. Ci sono due sedi dei Testimoni di Geova (a via Acquasanta e via Troncone) e una della Chiesa Evangelica (a via Mogavero, di fronte alla Caserma Angelucci). Non bisogna dimenticare poi che esiste già un luogo dove è praticato l’Islam, a Fuorni. E che nel nuovo progetto del cimitero è prevista un’ampia struttura destinata ai non cattolici.

In tutti i casi c’è bisogno del permesso del Comune, anche se l’iter è diverso a seconda che si tratti di costruire un edificio ex novo o di utilizzare un locale già esistente. La seconda opzione è sicuramente la più semplice. «Nel caso in cui si ha già un locale a disposizione – ha spiegato il presidente della commissione Urbanistica, Mimmo Galdi – sarà necessario chiedere un cambio di destinazione d’uso presso lo Sportello unico e sempre questo seguirà le pratiche successive». È il caso delle sedi attualmente esistenti. «Nel momento in cui si decide di costruire ex novo – spiega invece l’assessore Mimmo De Maio – bisogna chiedere il permesso a costruire al Comune. L’ente mette a disposizione le aree standard e la delibera passa poi in Consiglio comunale. È lo stesso procedimento che si segue anche nel caso in cui si deve costruire una chiesa cattolica». In questo caso non ci sono spese per il Comune che al massimo si può interessare della predisposizione delle aree esterne al luogo di culto.

In passato, a dicembre del 2009, una delibera del genere fu votata in Consiglio. Il Comune metteva a disposizione un’area nella zona di Sant’Eustachio per la costruzione di una chiesa evangelica. Si trattava di uno spazio di 1.800 metri quadri al di sopra si via Marchiafava. Poi, per mancanza di risorse da parte dei diretti interessati, quel progetto è rimasto lettera morta. Allo stesso modo dicasi per i Testimoni di Geova. «Ci furono delle interlocuzioni per un’area ma poi è rimasto tutto fermo, perché non avevano i soldi per il progetto», conferma De Maio.

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