«Così Angelo combatteva i clan arrivati nel Cilento»

L’ex segretario comunale di Pollica, Spira: «Contrastò gli affari della camorra E chi l’ha brutalmente eliminato lo vedeva come un ostacolo insormontabile»

POLLICA. «Il sindaco pescatore sapeva che il territorio era stato invaso, così come tutto il Cilento, da organizzazioni camorristiche; e alcune delle sue ordinanze forti sono la conferma della sua consapevole decisione di aggredire questa cultura». A è sostenerlo Gerardo Spira, ex segretario comunale del comune di Pollica, che per anni ha affiancato Angelo Vassallo. «Quando un sindaco emette un’ordinanza – precisa - di pura violazione amministrativa, svolge il proprio dovere istituzionale. Quando, invece, la sua ordinanza è diretta a fermare o smantellare un illecito affare economico vuol dire che interviene in persona dello Stato sostituendo tutto e tutti». «Sono stato vicino ad Angelo – racconta Spira – in particolare dal 1995 al 2004, ma anche successivamente, quando lui doveva prendere decisioni impegnative, mi consultava sempre». «Quello che trascura chi parla della figura di Angelo - secondo Spira - è tutta la sua azione amministrativa. Angelo ha osservato un comportamento di pulizia, di riordino completo nella vita amministrativa, a dimostrazione che qualcosa nel suo comune non andava bene». «Certamente – sottolinea - la mano armata che ha brutalmente eliminato una figura di così grande peso, non ha potuto essere uno qualsiasi, ma uno che lo ha visto, come un insormontabile ostacolo ad un progetto che mai e poi mai il sindaco di Pollica avrebbe fatto passare contro le ragioni e gli interessi pubblici. Le indagini antimafia, contrarie al pensiero di qualcuno, vanno in questa direzione perché il territorio cilentano è stato, da tempo, già aggredito dagli interessi speculativi. E questi non appartengono certamente alla cultura legale».

Affermazioni che suonano come una replica a quanto detto dall’attuale sindaco di Pollica, Stefano Pisani, secondo il quale invece «Vassallo non fu ucciso dalla camorra». E ancora Spira in riferimento alle speculazioni in atto nel Cilento afferma: «possibile che nessuno si guarda intorno a vedere quello che è accaduto nel Cilento? Tutti questi insediamenti: sono nati veri e propri paesi. Dal punto di vista urbanistico si potevano fare? Come mai – continua - nessuno ha messo il dito nella piaga per cercare di comprendere come tutto questo sia potuto capitare? La gente ha paura di parlarne perché qualcosa di indisciplinato è accaduto. Ma chi deve indagare – si interroga - e deve salvaguardare la tutela del territorio, lo ha fatto? A mio avviso neppure le carte sono a posto e la colpa è di chi deve leggerle queste carte e non le consulta nel modo appropriato. Quindi – specifica - si vuole che le cose vadano in un certo modo e chi si ribella viene fatto fuori, come è accaduto ad Angelo».

«La forza della garanzia legale – evidenzia - era il substrato dell’azione di Angelo Vassallo. Il crimine contro il sindaco di Pollica è contro lo Stato perché lui era e rappresentava lo Stato. Chi lo ha crudelmente eliminato sapeva di colpire lo Stato e apertamente lo ha sfidato, come ha fatto con Falcone, Borsellino e tanti altri».

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