Così agivano la talpa e il factotum

Le “relazioni pericolose” con legali rampanti, funzionari e faccendieri

SALERNO. Il giudice aveva un factotum che faceva da intermediario con persone che avevano bisogno del suo interessamento nelle cause civili, previdenziali e tributarie. A sostenerlo sono i magistrati napoletani che hanno indagato per mesi sulle relazioni “pericolose” di Mario Pagano. Sarebbe stato Renato Coppola, dipendente della Provincia, a fare da tramite con il giudice in numerose occasioni e sempre Coppola a occuparsi di contatti e altro.

Tra gli episodi contestati al “comitato d’affari”, uno in particolare presuppone che l’inchiesta napoletana potrebbe avere altri clamorosi sviluppi. Al giudice rocchese e a Nicola Domenico Montone, funzionario in servizio al Tribunale di Salerno, viene contestato di aver procurato ad un noto studio legale la sospensiva in un procedimento pendente presso la Commissione tributaria di Salerno. Complici dei due, alcuni giudici che i magistrati napoletani si riservano di identificare. Anche in questo caso, a supporto dell’accusa, vi sarebbe un’intercettazione telefonica nella quale si parla della sospensiva. L’episodio risale a pochi mesi fa, il 29 settembre del 2015.

Ruolo rilevante nell’indagine anche quello di Michele Livrieri, assistente giudiziario, addetto alla cancelleria ruolo affari civili. Secondo l’accusa, era la talpa del giudice Pagano all’interno del Tribunale di Salerno. Il cancelliere avrebbe procurato in più occasioni, notizie riservate attraverso l’accesso abusivo al sistema informatico.

Nell’inchiesta napoletana rispunta, poi, il nome della Sorieco srl dell’imprenditore Gaetano Ferrentino, la società rocchese coinvolta nel processo “Cernobyl” per traffico di rifiuti tossici, tra l’Irno e il Vallo di diano, portato alla luce dal pm Donato Ceglie della Procura di Santa Maria Capua Vetere. Ceglie, magistrato sospeso dal Csm, fu travolto dalle accuse di concussione e violenza sessuale ai danni di Maria Rosaria Granata, moglie di Ferrentino. Lambiase, avvocato rampante, secondo le ipotesi d’accusa avrebbe corrotto con un rolex il giudice Pagano proprio per far slittare di un anno la causa civile tra la curatela fallimentare di Sorieco e la Compost Campania srl, e di respingere la richiesta di anticipazione del processo per la risoluzione del contratto di locazione per morosità, presentata dalla curatela fallimentare.

E sullo sfondo, dell’indagine emersa ieri, vi è la vicenda dei matrimoni fasulli e dell’immigrazione clandestina promossa da Giovanni Spinelli, faccendiere, più volte coinvolto in procedimenti giudiziari e arrestato proprio dalla Procura nocerina. Le conversazioni tra i due “amici” hanno aperto il fronte a numerosi episodi scottanti. ©RIPRODUZIONE RISERVATA