IL CASO

Cortocircuito Inps: docenti e personale rischiano la pensione

I nominativi dei dipendenti della scuola non sono allineati. Il sindacato chiede una proroga alla scadenza di domani

SALERNO - Centinaia di dipendenti della scuola, tra docenti e personale Ata, rischiano quest’anno di non poter andare in pensione. E non perché non abbiano raggiunto gli anni di servizio e contributivi necessari per godersi il meritato riposo oppure non abbiano presentato la domanda entro i tempi previsti, ma esclusivamente per problemi burocratici. Perché, come sempre spesso più accade, la procedura e farraginosa e, il più delle volte, gli stessi Enti non riescono a dialogare tra loro. E questo cortocircuito mette in pericolo la quiescenza di molti operatori scolastici che hanno presentato, rispettando i termini, la richiesta e aspettano solo la comunicazione ufficiale. Un’attesa quest’ultima, però, che potrebbe nascondere sgradite sorprese.

A lanciare l’allarme è il segretario provinciale dello Snals Confsal, Pasquale Gallotta . «L’Ambito territoriale di Salerno – spiega Gallotta - il 3 maggio scorso, ha segnalato alle scuole che, esaminati i dati presenti nel sistema, i nominativi del personale con diritto a pensione dal primo settembre di quest’anno, secondo le verifiche di competenza dell’Inps, non sono del tutto allineati ai nominativi del personale cessato dalle segreterie delle Istituzioni scolastiche». E questo significa che qualora non ci dovessero essere i documenti e provvedimenti dell’Inps di certificazione del diritto alla pensione – sottolinea Gallotta - il personale scolastico interessato rischierebbe di non andare in pensione e, pertanto, sarebbe costretto a permanere in servizio un ulteriore anno scolastico».

Un vero e proprio controsenso, che non solo lederebbe il diritto al pensionamento degli aventi diritto ma determinerebbe anche un duplice problema: «Il personale scolastico, per eventuali disservizi di altri Enti – evidenzia il sindacalista dello Snals Confsal - pagherà conseguenze ingiuste, perché addirittura sarà costretto a posticipare quello che è un sacrosanto diritto; e, come reazione a catena, questo provocherà anche un ritardo nel nel turnover del personale». Dunque, ancora una volta, come rimarca Gallotta «a causa del ritardo, sicuramente dovuto anche alla situazione emergenziale che stiamo vivendo, il personale scolastico pagherà per l’ennesima volta colpe e ritardi non suoi».

Proprio per questo motivo Gallotta «auspica che l’Ambito Territoriale, che ha posto come termine ultimo dei controlli il 19 maggio 2021, proroghi tale termine per consentire a tutti gli Enti coinvolti di completare la documentazione necessaria per le pratiche di pensione, in modo tale che tutti coloro che maturano il diritto alla pensione, dopo anni di duro lavoro prestato per la comunità scolastica, possano finalmente raggiungere serenamente il traguardo desiderato ».

(g.d.s.)