Corteo di moto per l’ultimo saluto a Dylan 

Omignano, folla ai funerali del 22enne di Lustra. Lettera dei familiari: «Insegna agli angeli a rombare»

OMIGNANO. Folla, commozione, lacrime e tristezza, questi gli elementi che hanno contraddistinto il funerale del giovane Dylan La Greca, morto domenica pomeriggio in un incidente stradale. Le esequie si sono tenute ieri mattina nella chiesa di Sant’Antonio ad Omignano Scalo. La salma del 22enne, partita dalla sua casa di Lustra, è stata accompagnata da un lungo corteo aperto da un consistente gruppo di motociclisti che portavano i loro mezzi a spinta.
La motocicletta era per Dylan una vera e propria passione che coltivava fin da piccolo e che gli è stata fatale. L’incidente in cui ha trovato la morte è avvenuto mentre era a bordo della sua moto tra i comuni di Ascea e Casal Velino. I tantissimi amici, coetanei, compaesani, semplici conoscenti indossavano una maglietta bianca con la foto del giovane e una frase che lo stesso aveva postato sui social qualche giorno fa, una frase che ben lo rappresentava: «C’è che la droga la paga al grammo, io la mia la pago al litro». Davanti la chiesa 3 striscioni, tutti dedicati al giovane: “Vive e muore nel più nobile dei modi chi crea e difende leggi fatte da sé”, “Sii forte che nessuno ti sconfigga, nobile che nessuno ti umili, te stesso che nessuno ti dimentichi” e “…ma il tuo sorriso resta. Ti vogliamo bene”.
Un silenzio innaturale ha accompagnato il feretro dal carro funebre alla chiesa, rotto soltanto dal rombo dei motori delle motociclette, un rumore che per Dylan e i suoi amici motociclisti è musica, un inno alla vita e alla libertà. La folla accorsa ad Omignano per rendere l’ultimo saluto al 22enne era talmente numerosa da non poter essere accolta in toto nella piccola chiesa di Sant’Antonio tant’è che si è reso necessario l’utilizzo di appositi microfoni e altoparlanti affinché potesse partecipare all’esequie anche chi era rimasto all’esterno della struttura.
La cerimonia, officiata da don Luigi Maria Marone, è stata intensa e si è svolta nel più totale e rispettoso silenzio eccezion fatta per i pianti e i singhiozzi dei presenti. Al termine della celebrazione, altro momento toccante: il giovane Alessandro Guariglia, ha letto dall’altare una lettera scritta dalla famiglia di Dylan, mamma Maria, papà Massimo e il fratello Mario. Parole di amore intrise di un dolore straziante ed eterno. Simbolica e significativa l’ultima frase: «Insegna agli angeli a rombare». La salma è stata tumulata nel cimitero di Lustra.
Arturo Calabrese
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