la protesta degli avvocati

Corte d’Appello, De Luca va dal ministro

Parlamentari e presidente della Regione hanno raccolto l’invito degli avvocati per una mobilitazione a salvaguardia della Corte d’Appello. Nel corso dell’assemblea convocata per ieri mattina dalla...

Parlamentari e presidente della Regione hanno raccolto l’invito degli avvocati per una mobilitazione a salvaguardia della Corte d’Appello. Nel corso dell’assemblea convocata per ieri mattina dalla Camera penale, il consigliere comunale Angelo Caramanno ha riferito di una telefonata di poche ore prima con Vincenzo De Luca, in cui il “governatore” ha annunciato per i prossimi giorni un incontro ad hoc con il ministro della giustizia Andrea Orlando. A quest’ultimo si è già rivolto anche il deputato Tino Iannuzzi, che ieri ha partecipato alla riunione dei penalisti proponendo di neutralizzare l’ipotesi di accorpamento a Napoli con una mossa al rilancio. «Abbiamo già sottoposto al ministro –ha detto – l’idea di estendere il distretto della nostra Corte d’appello includendo il territorio di Avellino, ora nelle competenze della Corte napoletana. Servire la giustizia in Campania significa aiutare Napoli a decongestionarsi». Un’impostazione condivisa dal presidente della Camera penale Michele Sarno, promotore delle iniziative di mobilitazione: «Non siamo qui per protestare ma per fare riforme» ha ribadito, confermando lo stato di agitazione della categoria. A chi ritiene eccessivi i timori e l’esposizione mediatica, come il presidente dell’Ordine degli avvocati Americo Montera, ha replicato il vice presidente della Camera penale Antonio Boffa, evidenziando che «il problema è non solo di tutta l’avvocatura, penale o civile che sia, ma dei cittadini e quindi del territorio e delle istituzioni». Un’annessione a Napoli rischia infatti di allungare ancora i tempi dei processi di secondo grado. Ma in serata proprio Montera ha evidenziato le rassicurazioni date dal ministro in merito alla soppressioe di sedi distaccate: «L’allarme – ha detto Orlando – mi pare del tutto prematuro e non fondato su elementi fattuali». (c.d.m.)

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