Corsa contro il tempo per evitare l’emergenza

Cinque amministrazioni dell’Agro nocerino preparano un sub ambito unico Lo scopo è la gestione completa: dalla raccolta allo smaltimento e alla Tari

PAGANI. Corsa contro il tempo per evitare l’allarme rifiuti nelle città del Salernitano. Dopo che il Consorzio di Bacino Salerno 1 ha fatto sapere a tutti i comuni di competenza che le sue attività di raccolta e smaltimento rifiuti termineranno entro il 28 febbraio per mancanza delle autorizzazioni necessarie, le amministrazioni interessate hanno dovuto accelerare i tempi per provvedere a una nuova gestione del servizio integrato degli rsu. Una situazione di emergenza, quella in divenire, vista la mancata costituzione per il momento dei Sad, i Sub ambiti distrettuali in cui i comuni associatisi dovranno regolare la gestione associata del servizio.

In queste dinamiche travagliate rientrano anche i comuni di Pagani, San Marzano sul Sarno, Angri, Sant’Egidio del Monte Albino e Corbara – da anni in rapporti controversi con il Consorzio – che hanno avviato gli incontri per la costituzione di un sub ambito a cinque. Tutte parte dell’ambito territoriale ottimale (Ato) salernitano, le cinque amministrazioni dell’Agro stanno lavorando per creare una struttura indipendente che si occupi della gestione completa: dalla raccolta e smaltimento alla Tari. Costi unitari che avranno ripercussioni diverse nelle varie città. Il rischio inoltre è che – come già successo per il Consorzio – i ritardi nel pagamento di un ente provochino disservizi anche nei comuni virtuosi.

Capofila in questa prima fase è il comune di San Marzano. «Abbiamo già predisposto la delibera di giunta da inoltrare alla Regione per la costituzione del Sad – ha dichiarato il sindaco, Cosimo Annunziata – entro la fine di maggio saremo operativi». Già al lavoro i tecnici dei cinque comuni per realizzare un piano industriale unitario. Annunziata si dice, però, scettico sulla cessazione reale delle attività del consorzio entro febbraio. «Le autorizzazioni erano già scadute in precedenza. Il servizio è proseguito grazie alle ordinanze emesse dai sindaci. Credo quindi che il Consorzio proseguirà le sue attività fino alla costituzione degli ambiti».

Il sub ambito distrettuale che va a costituirsi avrà una struttura complessa. I cinque comuni limitrofi, seppur analoghi per problemi ed esigenze, hanno popolazioni ed estensioni diverse. A causa di ciò si dimostra più cauto negli entusiasmi il sindaco di Corbara, Pietro Pentangelo: «Dopo le prime consultazioni un prossimo incontro sarà da me proposto nei primi giorni della settimana. Organizzare economie di scala con un numero più ampio di popolazione è senza dubbio meglio, ma bisogna comunque tenere conto dei problemi organizzativi a cui si va incontro quando ci si rapporta con comuni più grandi. Passare dalla fase del puro confronto a quella operativa ce ne vuole. Corbara è un paese rinomato per la pulizia e voglio rimanga tale». Poi in riferimento ai rapporti con il Consorzio di bacino continua: «Sono stato sempre fortemente critico nei confronti dell’azienda gestrice del servizio integrato. Il Consorzio da tempo non è più in grado di espletare le proprie funzioni e noi stiamo già provvedendo a indire una gara nelle more del sistema regionale per provvedere da soli. D’altra parte mi preme sottolineare, però, il forte ritardo della Regione stessa in materia».

Una gara esterna o il distaccamento del servizio, in questa fase transitoria, al settore ambiente del Comune, le opzioni in valutazione a Palazzo San Carlo. «Da tempo lavoriamo a una gestione del servizio alternativa a quella del Consorzio. Prima solo con San Marzano, ora insieme anche agli altri tre comuni. Nel frattempo stiamo vagliando le varie opzioni che la legge ci permette per sopperire allo stop del servizio del Consorzio» dichiara il sindaco di Pagani.

Altro fattore da tenere in considerazione è il numero di lavoratori a cui i comuni dovranno assicurare il passaggio di cantiere: tre operatori per Corbara, dodici per San Marzano e cinquantaquattro per Pagani, senza contare gli amministrativi, è il numero che i tre sindaci contano di assorbire. Il consorzio potrebbe, però, pretendere ulteriori assunzioni.

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