Corruzione e abuso Indagato Squillante

Il manager Asl nel mirino della Dda per atti compiuti quando era alla guida del Consorzio farmacie dell’Agro nocerino sarnese. Nell’indagine, per un contratto di collaborazione nel 2007, coinvolto anche l’attuale presidente della Provincia Antonio Iannone. Le repliche dei due interessati.

Corruzione, abuso d’ufficio e false comunicazioni sociali con alterazione dei dati di bilancio: con questi capi d’accusa la Procura antimafia ha iscritto nel registro degli indagati Antonio Squillante, attuale manager dell’Asl di Salerno, finito sotto inchiesta per la gestione del Cofaser, il consorzio che raggruppa sette farmacie comunali nell’Agro nocerino sarnese e che l’ex assessore provinciale ha guidato fino al 2012 in qualità di direttore generale.

Convocato in Procura con un avviso a comparire, Squillante ha già incontrato il sostituto procuratore Vincenzo Montemurro, che conduce l’inchiesta, e dovrebbe essere interrogato in tempi brevi. L’indagine nasce da una costola di quella sull’ultimo congresso provinciale del Pdl e ipotizza un sistema clientelare fatto di consulenze e incarichi a persone e ditte “amiche”, assegnati senza procedura di evidenza pubblica.

E tra i coinvolti c'è anche un altro nome eccellente, quello dell’attuale presidente della Provincia, Antonio Iannone, che è accusato di aver "beneficiato” nel 2007 di un contratto di collaborazione a progetto. Una pratica, quella degli incarichi ad affidamento diretto, che secondo la Dda si sarebbe ripetuta “illegittimamente” in altri sei casi, sempre con persone diverse, e che è valsa all’ex direttore del Cofaser l’accusa di abuso.

La replica di Iannone. «Nel 2007 ho ricevuto un incarico dal Cofaser quale supporto tecnico al direttore generale del tempo per la redazione di uno studio di fattibilità per l'eventuale apertura di una nuova farmacia in Pagani. Un incarico di tre mesi che prevedeva un compenso lordo di 2.700 euro per l'intero periodo. Nel 2008, infatti, al termine del lavoro che svolsi con l'impegno che la mia cultura familiare e il mio rigore morale hanno sempre imposto, mi fu liquidata con assegno la "faraonica" cifra di euro 2.206 che ho depositato nel maggio del 2008 su un libretto postale dove ancora giacciono», ha  dichiarato in una nota  il presidente della Provincia di Salerno, Antonio Iannone.
«Ricordo benissimo quell'attività – ha aggiunto – perché rappresenta la mia unica esperienza di collaborazione con il Cofaser: era cambiata la legge regionale che disciplinava le possibilità di aprire nuove farmacie, avevo seguito gli sviluppi di formazione della legge e i diversi parametri che generò. In virtù di questo e del rapporto fiduciario, il direttore Generale mi chiese di coadiuvare lo studio. Tutto qui, credo che veramente non ci sia altro da dire, ma sono a disposizione della magistratura se lo riterrà necessario».

E quella di Squillante. «In relazione alle notizie di stampa  inerenti il mio precedente incarico nel Consorzio Farmacie Servizi (Co.Fa.Ser.), non posso che essere profondamente rammaricato.
Dalla questione emergono tre considerazioni: la prima èche l'avviso di garanzia é un atto puramente tecnico a tutela delle parti coinvolte. In tale ottica sarà mia cura evidenziare agli inquirenti elementi dai quali emergerà chiara la mia estraneità ed assoluta ed indiscussa innocenza; la seconda è che la magistratura, di fronte a denunce è obbligata ad iscrivere un procedimento penale ed a svolgere le relative indagini. Peraltro, nel caso di specie non è trascurabile evidenziare che il denunciante è stato a mia volta in tempi non sospetti (primavera del 2012) querelato per un episodio di estorsione a mio danno; la terza è che la fuga di notizie è estremamente negativa per il sottoscritto e per gli stessi inquirenti. In quanto, per il primo, in una fase del procedimento nella quale ci sono solo ipotesi investigative ancora immature per poter essere oggetto di imputazioni definitive, lo espone al fango mediatico e dei detrattori; per i secondi anche, in quanto la vicenda a seguito dello sviluppo delle indagini potrebbe di qui a poco essere rapidamente ridimensionata oltre a condizionare la necessaria serenità nel prosieguo delle indagini. In ogni caso, ho già provveduto insieme al mio avvocato di fiducia Giovanni Annunziata, a predisporre una memoria con la quale fornirò ogni chiarimento circa le contestazioni mosse.
Resto sereno e continuerò a svolgere con la consueta dedizione il mio attuale incarico».