“Corruzione” Assolto ex comandante dei vigili

CAPACCIO. L’accusa di corruzione gli è costata il posto di comandante della polizia locale di Capaccio, ma da quell’accusa Antonio Rinaldi è stato assolto ieri “per non aver commesso il fatto”, al termine di un rito abbreviato che ha giudicato il caso allo stato degli atti. Secondo il pubblico ministero Maurizio Cardea, che aveva chiesto una pena di 1 anno e mezzo, l’ufficiale dei vigili urbani aveva fatto da tramite per una tangente di 10mila euro che l’imprenditore Giuseppe Mandetta avrebbe pagato all’ex comandante della Forestale di Foce Sele, Marta Santoro. Su Mandetta e Santoro deciderà il Tribunale, a cui il caso è stato rimesso due mesi fa con un decreto di rinvio a giudizio. Per Rinaldi il difensore Michele Sarno ha scelto invece il rito abbreviato davanti al giudice dell’udienza preliminare Piero Indinnimeo e ha incassato ieri la sentenza di assoluzione.

La vicenda risale al 2010 e riguarda un’area di sosta per camper e roulotte realizzata a Capaccio su un suolo demaniale. Il primo sequestro del parcheggio gestito da Mandetta fu eseguito dai militari della Capitaneria di porto di Agropoli nel 2007; la custodia dell’area fu affidata alla polizia locale, ma a quel provvedimento seguirono numerose violazioni dei sigilli attuate dai proprietari e accertate dai vigili urbani. Fu lo stesso Mandetta a fare avviare il procedimento giudiziario per corruzione, denunciando di aver fatto arrivare a Marta Santoro 10mila euro per garantirsi l’immunità dai controlli e finendo così lui stesso sul banco degli imputati insieme alla figlia Rita e alla moglie Vincenza Marone. La sua denuncia, insieme a quelle di altri imprenditori, fece scattare l’inchiesta per concussione per la quale la Santoro è stata condannata in primo grado a 8 anni e 4 mesi. (c.d.m.)

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