sala consilina

Corrieri presi con 25 chili di droga

I due bloccati sull’area di servizio dell’A3: il carico era per il Diano

SALA CONSILINA. I carabinieri di Sala Consilina, coordinati dal tenente Davide Acquaviva, hanno arrestato due pregiudicati di 34 e 53 anni originari di Vibo Valentia trovati in possesso di circa 26 chilogrammi di hashish. A bordo di due auto, una con il carico di droga e l’altra invece con il compito di fare da apripista, i due corrieri erano partiti dalla Calabria per consegnare la droga agli acquirenti nel Vallo di Diano ed in altre zone del Salernitano.

La prima tappa era l’area di servizio di Sala Consilina nord dell'autostrada Salerno - Reggio Calabria. I militari del Nucleo operativo si sono messi sulle tracce dei due pregiudicati ed hanno monitorato i loro spostamenti fino ad avere la certezza che avrebbero fatto tappa sull’area di servizio valdianese. I due sono stati subito bloccati dai militari che nel frattempo avevano bloccato tutte le possibili vie di fuga. I due pregiudicati si sono subito resi conto di essere stati scoperti e che non avrebbero potuto fare nulla per farla franca. Su una delle due auto perquisite è stato trovato, occultato nel vano portabagagli, un borsone contenente 250 panetti di hashish, del peso di 26 chilogrammi circa. Per mascherare l’odore dello stupefacente così da poter eludere eventuali controlli condotti con unità cinofile, gli arrestati avevano confezionato la droga avvolgendola con nastro da pacchi e l’avevano ricoperta con palloncini in gomma. Lo stupefacente sequestrato, venduto sul mercato al dettaglio, avrebbe fruttato circa 200mila euro.

I corrieri sono stati ammanettati e condotti presso la caserma della Compagnia carabinieri di Sala Consilina. Dopo le formalità di rito sono stati trasferiti al carcere di Salerno, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Nelle prossime ore saranno sottoposti all’interrogatorio di garanzia da parte del gip del Tribunale di Lagonegro.

Intanto continuano le indagini per cercare di capire a chi fosse destinata la droga per poi essere rivenduta al dettaglio nel Vallo di Diano. Non è da escludere che elementi utili per le indagini possano arrivare dal registro delle chiamate e dai numeri memorizzati nelle rubriche dei telefoni cellulari utilizzati dai due arrestati.

Erminio Cioffi

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